La notizia che arriva dall’Università di Copenaghen sarebbe una vera bomba per gli studi su origine ed evoluzione del sistema solare e per chi studia la possibilità di sviluppo di vita su altri pianeti.
Una ricerca pubblicata su Science Advances avanza una teoria alternativa a quella secondo la quale, sui pianeti di tipo roccioso, l’acqua arriva dai meteoriti.
Secondo lo studio guidato dal professor Martin Bizzarro e dall’assistente professore Zhengbin Deng sarebbe invece corretta la teoria minoritaria secondo la quale la formazione dell’acqua sarebbe connaturata alla formazione dei pianeti.
Le conseguenze di questo cambio di prospettiva, se la loro teoria dovesse essere confermata, sono enormi, basti pensare che la presenza di acqua allo stato liquido viene considerata condizione indispensabile allo sviluppo della vita, tanto che il sito dell’Università non esita a definirla “wild” cioè selvaggia o folle.
Se la formazione d’acqua è connaturata allo sviluppo di un pianeta roccioso, vuol dire che tutti i pianeti di questo tipo ce l’hanno o l’hanno avuta.
Ma come sono arrivati i ricercatori a formulare questa teoria alternativa? Studiando l’evoluzione del pianeta che conosciamo meglio dopo il nostro, cioè Marte.
In particolare hanno acquistato 50 grammi di una delle rocce più care che esistono, un meteorite marziano ritrovato nel deserto del Marocco (il nome ufficiale è Northwest Africa 7034 ma è conosciuto col soprannome Black beauty) la particolarità di questo meteorite è di essere antichissimo e quindi sarebbe un pezzo della crosta primordiale di Marte.
Se l’acqua arriva sui pianeti dai meteoriti questa roccia non ne dovrebbe mostrare perché risale a prima che un massiccio bombardamento di meteoriti ricchi di acqua si abbatté sui pianeti interni del sistema solare. Invece la preziosa roccia è ricca di ossigeno, è cioè ossidata, l’unica teoria che spiega una cosa del genere è che l’impatto di un meteorite con la sua energia cinetica abbia rilasciato grandi quantità di ossigeno e questo si spiega con la presenza di acqua liquida in superficie.
Rimane da spiegare come fosse possibile date le temperature di Marte la presenza di acqua liquida in superficie, la risposta formulata dai ricercatori è basata sempre sull’analisi di Black beauty, l’asteroide abbattutosi su Marte avrebbe rilasciato grandi quantità di gas serra.
Roberto Todini