Entro l’estate è attesa la firma sull’accordo commerciale per il libero scambio tra l’Unione europea e il Giappone che vedrà l’azzeramento graduale dei dazi doganali.
Rispetto all’ultima bozza presentata, però, il testo definitivo dell’Epa (Economic Partnership Agreement) conterrebbe delle differenze. Infatti i dieci formaggi Dop italiani, ad esempio, sulla carta saranno tutti tutelati, ma con delle eccezioni alla regola dovute ai famosi asterischi.
Da qui, infatti, nascono alcune proteste, in quanto l’Europa accetterebbe, in questo modo, che la tutela riguardi solo l’insieme delle denominazioni e non le singole parti. In parole povere i formaggi che come marchio hanno un nome composto, potranno essere “plagiati” e si potranno vendere in Giappone, anche se prodotti fuori dall’Italia, senza far incorrere a sanzioni chi li produce.
Ci sarà così il rischio, anzi, la certezza, di trovare nei supermercati del Sol Levante formaggi dall’ “italian sounding”, come “Romano cheese”, “cheese Padano”o il “Parmesan”, un marchio giapponese che produce formaggi che imitano i Dop italiani e che l’Europa, da ora, invece, riconoscerebbe come non imitazione, nonostante l’Italia abbia vinto cause in tutto il mondo che dimostrino il contrario.
I nostri formaggi Dop: Asiago, Gorgonzola, Fontina, Grana Padano, Taleggio, Pecorino Toscano, Pecorino Romano, Provolone Valpadana, Mozzarella di bufala campana e Parmigiano Reggiano, oggi pagano circa il trenta percento di tasse per passare la frontiera nipponica, ma grazie a questo accordo fra 17 anni non avranno più alcun balzello.
L’Epa apre pure la strada all’import in Giappone di formaggi prodotti in Nuova Zelanda, in Australia e negli Stati Uniti, sempre di marchi di formaggi con nomi simili a quelli Dop Italiani e che, nonostante l’accordo preveda che debba essere chiara in etichetta l’origine non italiana del prodotto, arriverebbero a costare anche fino alla metà rispetto a quelli prodotti nel Bel Paese, con la paura che quindi possano venire preferiti dai consumatori solo per il prezzo più basso, così da rovinare il mercato.
Ma niente paura perchè l’accordo firmato dalla Commissione dovrà essere ratificato dal Parlamento Europeo e quindi potenzialmente gli accordi potrebbero essere non ancora del tutto chiusi e se ci sarà volontà politica, si potrà guadagnare maggior tutela verso i formaggi Dop che oggi ricoprono un ruolo fondamentale per il mercato Italiano e, non meno importante, un motivo d’orgoglio per l’intera Nazione.
Virgilio Teodoro