Accordo Ue-Egitto sulla migrazione: assicurare il rispetto dei diritti umani come prerogativa

Accordo Ue-Egitto: i diritti umani al centro della trattativa.

Nel corso di un’audizione presso la commissione di Giustizia dell’Eurocamera, Ylva Johansson, commissionaria agli Affari Interni dell’Ue, ha dichiarato che l’Unione europea è in procinto di concludere un accordo Ue-Egitto sul tema delle migrazioni. Tuttavia, sottolinea l’evidente differenza tra la situazione migratoria in Egitto e quella in Tunisia.

Accordo Ue-Egitto, come confermato dal commissario europeo all’Allargamento, Olivier Valrhelyi, nella conferenza stampa avvenuta al termine del Consiglio di Associazione tra Unione Europea ed Egitto, tale accordo verrà concluso e sarà ufficializzato entro il prossimo mese.

 “Entro il mese prossimo noi saremo in grado di avere il via libera per l’accordo e potremo procedere alla firma. L’accordo comprenderà alcuni settori chiave, dalla migrazione all’energia. Si tratterà di una partnership solida, che permetterà all’Egitto di stare al nostro fianco nelle sfide globali”.

L’ accordo Ue-Egitto e le differenze rispetto alla situazione in Tunisia

“Siamo vicini ad un accordo per una dichiarazione congiunta con l’Egitto. Certamente l’Egitto è un Paese con una situazione molto diversa da quella tunisina, è un Paese che accoglie 9 milioni di migranti, non è quindi un Paese di transito ma con sfide diverse su cui lavorare. Ciononostante, il memorandum Ue-Tunisia può comunque fungere da esempio”.

Con queste affermazioni, la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, sottolinea la differenza delle circostanze che emergono nella comparazione tra la situazione in Egitto e quella in Tunisia.

Il Memorandum Ue-Tunisia ha apportato risultati chiari: “A settembre le partenze erano state 16mila e in ottobre 1900, numeri bassi che si sono protratti per tutto novembre, dicembre e inizio di gennaio”, ha aggiunto la Johansson, sottolineando la necessità di collaborare con i Paesi d’origine e di transito.

Secondo quanto detto dalla commissaria agli Affari Interni, sarà fondamentale stabilire un sistema di gestione della migrazione in Tunisia. Per questo motivo, la scorsa settimana una delegazione Ue è stata inviata in Tunisia con lo scopo di discutere su tutti i cinque punti cardine del Memorandum, tra i quali vi è anche quello riguardante il problema della migrazione.

L’organizzazione non governativa Statewatch denuncia gli abusi sui migranti

L’organizzazione non governativa, Statewatch, con base a Londra, si pronuncia sulla possibile ufficializzazione dell’accordo Ue-Egitto, dopo essere venuta a conoscenza della volontà di ufficializzare questi nuovi partenariati con Egitto e Tunisia, nonostante le denunce, già dichiarate dalla stessa Ong, in merito alle violenze e agli abusi contro i migranti e i rifugiati in entrambi i Paesi africani.

La situazione in Egitto

Le indagini di Human Rights Watch, risalenti allo scorso settembre, hanno evidenziato come la situazione egiziana è al limite dell’accettabile per quanto riguarda gli abusi sui migranti.

Ciò che è emerso riguarda principalmente la non adeguatezza delle autorità egiziane a proteggere i rifugiati e i richiedenti asilo dalle ripetute violenze, tra le quali quella sessuale che risulta essere la più diffusa.

Il rapporto dell’UE sulla situazione dei diritti umani in Egitto nel 2022 riporta che le autorità egiziane attuano misure che limitano la libertà di espressione e di riunione pacifica, mentre alimentano i dubbi sull’applicazione della legge anti-terrorismo per mettere a tacere critici e dissidenti.

La posizione di Amnesty International in merito all’accordo Ue-Egitto

Amnesty International si è rivolta direttamente ai leader europei chiedendo di garantire che il rispetto dei diritti umani sia al centro di ogni trattativa e quindi, anche nelle decisioni che verranno prese sull’accordo Ue-Egitto.




“I leader europei devono invertire la rotta e mandare il segnale chiaro che la crisi dei diritti umani in Egitto costituisce un punto chiave dell’accordo. Devono fare pressioni sulle autorità in Egitto affinché scarcerino tutti coloro che si trovano in detenzione arbitraria, allentino le pressioni sulla società civile e rispettino i diritti di libertà di espressione e associazione pacifica”, ha dichiarato Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International.

In merito a tale richiesta lanciata da Amnesty in merito al futuro accordo Ue-Egitto, Ylva Johansson, ha risposto il 23 gennaio, quando i 27 ministri degli esteri dell’Unione europea, insieme all’Alto rappresentante della Commissione europea Josep Borrell, si sono incontrati a Bruxelles con Sameh Shoukry, ministro degli Affari esteri dell’Egitto per discutere di cooperazione tra l’Unione europea e l’Egitto in materia di diritti umani, sicurezza, lotta al terrorismo e migrazione.

“Se ci sono violazioni dei diritti fondamentali bloccheremo i fondi europei, i nostri progetti hanno tolleranza zero verso le violazioni i diritti fondamentali”.

E poi ha anche aggiunto:

“C’è controllo e valutazione su come vengono utilizzati i nostri fondi e sono pronta a esplorare se saranno necessari ulteriori meccanismi di monitoraggio per far si che i nostri fondi non siano usati da chi viola diritti umani”.

Andrea Montini

 

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