Lo scorso 14 novembre è stato annunciato il raggiungimento dell’accordo tra USA e Cina sul clima. Saranno utilizzate le energie rinnovabili per ridurre le emissioni di CO2.
All’inizio del mese di novembre John Kerry e Xie Zhenhua, inviati per il clima rispettivamente da parte di USA e Cina, si sono incontrati per discutere sul tema del cambiamento climatico. Dal luogo dell’incontro tra Pechino e Washington ha preso il nome la Dichiarazione di Sunnylands, stipulata di recente.
Secondo l’accordo, i due paesi si impegneranno a triplicare l’energia rinnovabile a livello globale entro il 2030. È una promessa che, se mantenuta, porterà un grande cambiamento in un lasso di tempo relativamente ridotto. Tale incontro rappresenta, infatti, un importantissimo passo verso una nuova consapevolezza in quanto, le due superpotenze sono tra le maggiori responsabili dell’inquinamento. Inoltre, USA e Cina hanno la capacità economica per poter mettere a disposizione tecnologie avanzate in grado di incrementare l’utilizzo di fonti di energia maggiormente rinnovabili.
L’accordo non prevede in modo specifico che la Cina elimini l’uso intensivo di carbone, tuttavia, si parla di una significativa riduzione assoluta delle emissioni nel settore energetico entro questo decennio. Con questo specifico scopo un gruppo di tecnici si riunirà con il compito di cooperare per portare al minimo anche l’uso di metano. Inoltre, sarà redatto un piano per facilitare lo scambio di informazioni su politiche, misure e tecnologie per la riduzione delle emissioni inquinanti.
Dal 20 novembre al 12 dicembre 2023 si terrà a Dubai la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, abbreviata COP28. In prospettiva di questo importante appuntamento la Dichiarazione di Sunnylands assume un ruolo cruciale.
Sebbene non siano stati definiti accordi specifici tra le idee presentate, ciò potrebbe essere l’opportunità per realizzare concretamente tali concetti attraverso un accordo futuro. Già nel 2021 si era detto di ridurre l’utilizzo del metano; eppure, non ci sono stati risultati concreti, mandando in frantumi la promessa fatta. All’epoca, però, la Cina si era detta contraria alla decisione, diversamente da quanto si pensa avverrà quest’anno. Pechino ha presentato un piano che include la riduzione dell’uso di metano, questo lascia ben sperare. Tuttavia, nel piano in questione non sono specificati i risultati da ottenere in termini numerici che resteranno un’incognita almeno fino alla prossima settimana.
Le precedenti COP si sono, purtroppo, rivelate inconcludenti; adesso sembra che finalmente l’ambiente sia diventato un tema centrale anche per coloro che non vi hanno mai prestato attenzione. I dati sul cambiamento climatico indicano che c’è necessità e urgenza di intervenire il prima possibile per contrastare l’innalzamento delle temperature, ed è giusto che ci si mobiliti per raggiungere i migliori risultati nel minor tempo possibile.