Un anno di accordi pre-profughi tra UE e Turchia

Stipulato esattamente un anno fa. L’accordo firmato tra i 28 stati membri e la Turchia è molto ambizioso. Analizziamo i dettagli di questa vicenda riguardante la gestione dei profughi.

COSA PREVEDE L’ACCORDO.

1 Canali umanitari per accogliere tutti i profughi che hanno fatto richiesta per l’ingresso in territorio europeo.

2 Respingimento in Turchia dei profughi che non hanno fatto la richiesta di asilo alla Grecia.

3 Liberalizzazione per i cittadini turchi nell’entrare in territorio europeo (non serve più il visto).

4 Aiuti economici alla Turchia per gestire le operazioni.

5 Futura adesione della Turchia nell’Unione europea.

 

GLI EFFETTI DELL’ACCORDO SUL FLUSSO MIGRATORIO IN EUROPA

L’accordo sta avendo una funzione di deterrenza più che efficace. Crollo degli ingressi dalla Grecia. Il blocco terrestre e navale operato dalla Turchia ha diminuito notevolmente la densità della tratta balcanica. Numerosi i rimpatri operati in territorio greco per rimandarli in Turchia.

IL RAPPORTO DI MEDICI SENZA FRONTIERE

A un anno dall’accordo profughi, MSF ha pubblicato un rapporto circa i costi umani e i fallimenti di queste politiche. Uomini donne e bambini vengono bloccati nelle isole greche in attesa dell’accettazione sulla richiesta di asilo. Questi luoghi in brevissimo tempo sono diventati sovraffollati e squallidi, numerosi i casi di crimini d’odio. A “coronare” la tristissima descrizione della situazione ci pensano i suicidi dei minorenni, soli e non accompagnati in una sorta di eterno inferno in stile dantesco dove essi abbandonati dalla speranza si gettano verso una fine liberatoria. è evidente che i lunghissimi tempi di attesa non sono tollerabili in queste situazioni. Da tempo MSF ha rinunciato ai fondi UE in opposizione a questo accordo. Per cambiare questa tendenza vergognosa bisogna rivedere tutte le modalità d’ingresso e gestione dei profughi. L’obbiettivo è la sicurezza delle persone e non il loro confinamento.

 

LA RICHIESTA DI ANNULLAMENTO DELL’ACCORDO DA PARTE DI AMNESTY INTERNATIONAL

Nel giorno dell’anniversario si è parlato dell’accordo come una vergognosa macchia sulla coscienza collettiva dell’Europa. Dando per scontato che la Turchia fosse un “paese sicuro” si è assistito ad un fallimento delle politiche prefissate. L’Unione dovrebbe ricollocare queste persone sulla terraferma e velocizzare i giudizi sulle richieste d’asilo. Le condizioni igieniche- sanitarie nelle quali bisogna sottostare per molto tempo è simbolo di degrado.

COSA NE PENSA LA TURCHIA

Sebbene sia uno degli artefici del cosiddetto accordo dei migranti, alla luce degli ultimi avvenimenti riguardante il conflitto tra Erdogan e i capi di stato di Germania, Danimarca e Olanda (qui il link dell’articolo che ne parla) l’accordo molto probabilmente sarà rivisto e modificato(sebbene questo percorso ha alla radice motivazioni diverse da quelle denunciate dagli enti umanitari).

 

COSA NE PENSA L’UNIONE

Nonostante l’evidenza circa le violazioni dei diritti fondamentali, l’accordo con la Turchia viene spesso citato come un modello da replicare in accordi con altri paesi. Dall’ottica dei vertici dell’unione, tale accordo ha messo fine ai pericoli scaturiti circa il passaggio in modo irregolare lungo i confini degli stati. è evidente che un operazione “urgente” come quella messa in atto da un anno a questa parte possa non essere perfetta, ma i dati e i fatti esposti da MSF e Amnesty International lascia ben pochi dubbi circa l’infruttuosità dell’accordo. Solo il tempo dimostrerà chi ha “ragione” e chi no.

 

MARCO GALLETTI

 

 

 

 

 

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