Abusi sugli studenti: spogliarsi non deve essere una materia

331.124 gli studenti con disabilità abusi sugli studenti

La scuola dovrebbe esser sempre il primo posto insieme alla propria casa in cui sentirsi al sicuro. Un luogo per crescere, imparare e fare esperienze meravigliose, ma non per tutti è così. Molti alunni, ogni giorno lo superano tra un commento disgustoso, e la propria pelle in mano a pseudo insegnanti.

L’ultimo caso di abusi sugli studenti risale al 5 ottobre 2022, e ha sede proprio in Italia. In una scuola media di Caltanissetta infatti, un professore è stato accusato e successivamente messo ai domiciliari dopo che una studentessa undicenne ha riferito  di esser stata ripetutamente avvicinata, palpata e molestata verbalmente dall’uomo.

Scandalosa è stata anche l’omertà della preside della scuola, ora denunciata per “omessa denuncia“, la quale nonostante la segnalazione pare non abbia mosso alcun provvedimento nei confronti dell’insegnante.

Sono stati i genitori della piccola infatti ad aver sporto denuncia, dopo che la ragazza ha trovato il coraggio per parlar loro degli eventi accaduti.

Da ciò possiamo capire come, oltre al carnefice in sé, ad aver la propria parte in questo meccanismo fatiscente è proprio l’omertà di chi dovrebbe garantire la sicurezza in queste strutture che casi come questo trasformano in gabbie per belve feroci e fragili corpi.

Ma quanto è frequente tutto questo?

La paura di parlare

Ottenere dati certi sui casi di abusi sugli studenti nelle scuole è molto complicato, in quanto le giovani vittime non trovano sempre il coraggio per poter parlare liberamente della propria situazione per timore di eventuali conseguenze.

Ciò che però si sa per certo, è che nel solo suolo americano, circa il 10% dei bambini viene molestato da insegnanti e altri dipendenti del sistema scolastico.

Inoltre, vi è stata un’accusa, e in seguito una sospensione o un licenziamento per circa 2500 insegnanti.

Inutile dire che purtroppo, questo dato è ben più basso rispetto alla realtà effettiva di queste dinamiche, la quale cela al proprio interno storie che devono solo avere il coraggio di essere espresse.

Il silenzio che uccide

Oltre all’omertà, anche la poca analisi dei profili dei docenti amplifica il numero di abusi sugli studenti, come ci insegna un caso di cronaca avvenuto a Bergamo, dove un insegnante nonostante le due denunce accertate per abuso sui minori ed estorsione di denaro, ha continuato ad ottenere incarichi scolastici fino al 2021, nonostante i fatti risalissero al 2006 e al 2009 e le denunce al 2013 e 2014.

Ciò è la chiara testimonianza di come la cura degli studenti sia messa in secondo piano per favoreggiare ciò che potrebbe solo un mero guadagno economico da parte dell’istituzione scolastica, la quale in questo caso, e in altri, ha preferito chiudere entrambi gli occhi sulla vicenda piuttosto che lasciare la cattedra momentaneamente vuota, perdendo sì del denaro, ma accertandosi almeno della sicurezza degli alunni, cosa che dovrebbe essere di primaria importanza.

Ma l’ulteriore problema vi è proprio nei test psicologici superficiali realizzati in virtù di una ipotetica assunzione, i quali non sempre denotano situazioni che potrebbero portare per l’appunto, anche a casi di abusi sugli studenti.

Analisi psicologiche superficiali

Prima di indagare sulla competenza tecnica di un’insegnante, la cosa fondamentale dovrebbe sempre essere accertarsi che il profilo psicologico del suddetto sia idoneo all’insegnamento, attraverso test psicoattitudinali validi che riescano ad ottenere in maniera certa tutti i dati riguardanti l’apparato mentale dell’aspirante docente.

Ma nonostante molte scuole siano altamente preparate su questo, altre hanno mostrato una vera e propria falla all’interno di questo metodo di assunzione.

In diversi istituti infatti, si da più peso a quello che è la conoscenza nozionistica dell’insegnante, che per quanto sia ovviamente fondamentale, dovrebbe esser ricercata tanto quanto dovrebbe esserlo un profilo psicologico corretto, in modo da evitare ulteriori casi di abusi sugli studenti, così come qualsiasi altra azione che possa influire negativamente sugli alunni.

Conclusioni

La sicurezza nelle scuole nel corso degli anni è un obiettivo che man mano sembra che stia diventando sempre di minore importanza per questa istituzione, la quale dimostra spesso di avere altri interessi piuttosto che la salvaguardia di quegli stessi alunni che negli ipocriti discorsi di inizio anno giura di proteggere e far vivere serenamente.

Ragazze e ragazzi, che devono già fare i conti con un sistema scolastico fallimentare, vivendo la perenne ansia di esser solo numeri dispersi in un futuro sempre più incerto, son portati anche a sottostare alle primordiali pulsazioni sessuali di mostri acculturati, i quali insegnano solo a vivere con la paura e con quel senso di sporcizia sulla pelle.

Insegnanti, seppur si possa chiamarli così solo professionalmente, che si accertano esclusivamente che le scollature siano ampie e i muscoli ben tonici, piuttosto che i propri alunni già forzatamente affidati nelle loro mani, comprendano la bellezza del sapere per diventare persone migliori, e soprattutto, vivano con gioia il loro percorso negli anni più delicati della loro vita.

Maurizio Incardona

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