AbramoZampella ha 45 anni appena compiuti. Il 23 dicembre del 2013, a pochi giorni da Natale, Abramo ha ricevuto un SMS. Tutti ricevono SMS a Natale, ma quello ricevuto da Abramo non è il classico messaggio di auguri, ma una condanna. Il 23 dicembre del 2013, l’impresa edile per la quale Abramo lavora, gli comunica che non c’è più posto per lui. Abramo viene licenziato in tronco e senza preavviso. Non c’è lavoro e il 41 enne di Caivano in provincia di Napoli, si ritrova disoccupato. Da quel maledetto giorno ad oggi, Abramo Zampella cerca disperatamente un lavoro. Ci prova in tutti i modi, si rivolge a chiunque, ma sembra proprio che non ci sia niente da fare.
Abramo Zampella ha una figlia. Serena è una splendida bambina di nove anni, purtroppo affetta da una malattia rara: Distrofia muscolare di Becker. è una particolare forma di distrofia muscolare. Detta anche Distrofinopatia di Becker, si tratta di una patologia neuromuscolare che, come suggerisce la definizione, è caratterizzata da una degenerazione delle fibre muscolari. Serena ha bisogno di cure, attualmente viene curata in un centro di San Nicola la Strada, in provincia di Caserta. Ma, la maggior parte del tempo, Serena le passa tra le mura domestiche, e per due genitori non è semplice. Serena ha esigenze particolari legate alla sua malattia.
Papà Abramo e mamma Anna fanno del loro meglio per non farle mancare niente. In questi anni, l’ex autista e all’occorrenza anche manovale edile, si è reinventato mille volte, ha lavorato anche per 15 euro al giorno, pur di portare soldi a casa, ma non è riuscito, nonostante i tanti appelli, a trovare niente di stabile. Perdere il lavoro in Italia è una tragedia per tutti. Perdere il lavoro a Caivano lo è ancora di più ; e se sei disperato è facile prendere decisioni drammatiche. C’è gente che sceglie brutte strade, Abramo Zampella, fortunatamente non si è mai arreso. È andato avanti nonostante le difficoltà e le porte sbattute in faccia, va avanti con dignità. Nel Febbraio 2017 si è rivolto al sindaco di Caivano, per sentirsi rispondere che tanta gente perde il lavoro. In questi anni la famiglia Zampella è andata avanti grazie ai risparmi accumulati negli anni migliori. Purtroppo per loro, è da un po’ che sono finiti, e le difficoltà sono enormi. Abramo ha sempre rifiutato raccolte fondi e carità, a lui non serve, lui vuole guadagnare dignitosamente con il lavoro, i soldi che servono alla sua famiglia. Ha paura Abramo. Ha paura di non riuscire a fronteggiare le sfide che riserva il futuro. Facendo tutti gli scongiuri del caso, se malauguratamente, lui o la moglie, per un motivo qualsiasi non riuscissero ad accudire Serena, non avrebbero fonti di sostentamento per delegare una terza persona.
Abramo Zampella ha lanciato un appello tramite change.org, chiunque voglia, può aderire firmando Mi puoi aiutare firmando questa petizione?
Aiutiamolo a trovare un lavoro, chiunque voglia può scriverci.