Si leggono dappertutto commenti entusiastici per il governo che, ieri, avrebbe abolito i
decreti sicurezza di Matteo Salvini.
Ecco, in realtà per fortuna è stato fatto un passo in avanti, ma le cose non stanno esattamente così.
I decreti sicurezza non vengono cancellati, ma modificati.
In maniera sostanziale in alcuni punti, meno in altri.
In altre parole abbiamo quasi abolito i decreti sicurezza.
Ad esempio, viene reintrodotta la protezione umanitaria e tornano, per fortuna, gli SPRAR – ora SIPROIMI (i centri di accoglienza più piccoli, molto più efficaci nel promuovere l’integrazione e, proprio per questo, chiusi da Matteo Salvini).
Per quando riguarda le ONG e tutti coloro che salvano vite umane in mare, invece, le cose cambiano, ma purtroppo meno di quanto non fosse lecito sperare.
Vengono ridotte le maxi multe per le navi (fino a un milione di euro e confisca della nave) che scendono fino a un massimo di 50.000€.
E si applicheranno a tutte le navi che non avranno comunicato e ricevuto l’ok per l’entrata nelle nostre acque territoriali.
In pratica, se un domani un qualsiasi ipotetico ministro dell’interno decidesse ancora di vietare l’entrata nelle nostre acque territoriali a una nave che ha salvato centinaia di persone, potrebbe farlo.
E se la nave decidesse di trasgredire, sarebbe ancora multata.
Meno, ma sarebbe multata.
Sostanzialmente il concetto resta lo stesso introdotto da Salvini, ma in versione più leggera.
Salvare vite umane resta sempre un possibile reato, ma meno grave.
Ecco, io capisco che l’accordo attuale sia il frutto della mediazione tra due parti, di cui una aveva firmato i decreti sicurezza non più di un anno e qualche mese fa (con tanto di Giuseppe Conte a fare passerella subito dopo) ed è innegabile che un piccolo passo avanti sia stato fatto, ma il punto resta sempre lo stesso: salvare la vita di una persona in mare non è e non deve mai essere considerato un crimine.
E soprattutto non può essere lasciato alla discrezione di un ministro chi deve essere portato in salvo e chi invece no.
E adesso cancellate subito l’orrore di cui ci siamo macchiati e di cui ci stiamo ancora macchiando a causa dei
patti con la Libia per i suoi lager.
Esatto: quelli che abbiamo rinnovato poco fa, con questo governo.
Non basta la revisione di due decreti ignobili, peraltro incompleta, a ridare al concetto di solidarietà la dignità e l’importanza che da anni tutte le parti politiche fanno a gara a vilipendere, calpestare, umiliare.
Non basta questo, mi dispiace, non può e non deve bastare.
Emiliano Rubbi