Da settimane circola sul web un video in cui l’attore Diego Abatantuono si lascia andare a commenti di dubbia moralità sugli immigrati. Ma è solamente la scena tratta da un film di Francesco Patierno.
Cose dell’altro mondo, questo verrebbe da pensare ascoltando le parole deliranti di Diego Abatantuono in questo video. No, non solo per il discorso pregno di populismo ma anche e soprattutto perché è questo il titolo del film da cui è tratta la scena in questione. Non sono le parole di Diego Abatantuono bensì quelle del personaggio da lui interpretato, tal Mariso Golfetto.
Esatto, un film. Cose dell’altro mondo è un film, uscito nel 2001, del regista Francesco Patierno che tratta il tema dell’immigrazione. La trama si svolge in modo da giungere alla conclusione che gli immigrati sono una risorsa e Mariso Golfetto è il primo a rendersene conto a sue spese.
Tutto questo, però, è sconosciuto a molti degli utenti che in questi giorni stanno visionando questa scena e lasciando commenti d’apprezzamento per l’attore e il suo pensiero “coraggioso”. Non solo, c’è anche dall’altra parte chi lo insulta per queste orribili e deliranti parole, anche se bisogna ammettere sono in netta minoranza.
“Bellissimo Diego, non pensavo che eri dei nostri”, “Dovrebbe stare al posto della Boldrini”, “Ci stai aiutando a capire chi ci governa”, “Sei un mito e spero che la gente si svegli”.
Questi sono solo alcuni dei commenti, quelli riportabili, che si possono leggere sotto il video. Gente che, nonostante la recitazione sia facilmente intuibile, non è riuscita a capire di trovarsi in presenza di un finto video sfogo.
E’ solo l’ultimo di una serie di casi in cui i “commentatori seriali” sono soggetti a brutte “figuracce”. Questa a pochi giorni dal caso “Magic Johnson” di cui si è parlato anche all’estero.
Resta da capire le intenzioni che hanno Abatantuono e Patierno riguardo questa spiacevole faccenda. Che un così elevato numero di persone si sia convinto che queste parole siano l’effettivo pensiero dell’attore è sicuramente un danno d’immagine notevole. Per il regista c’è la beffa, invece, che il tema del suo film venga stravolto da chi vuole strumentalizzare una scena estrapolata per il motivo opposto. Dividere e creare odio.
Questo fatto ci mette davanti a una grande verità di questi tempi. I social, possono essere utilizzati per creare una verità alternativa. Si può convincere la gente di qualsiasi cosa.
Si parla di invasione ignorando il fatto che il numero di rifugiati in Italia è percentualmente tra i più bassi d’Europa, così come quelli dei richiedenti asilo. Ci parlano di islamizzazione quando in realtà meno di un terzo degli stranieri presenti in Italia è di fede islamica. Vogliono convincerci che l’immigrazione è direttamente proporzionale ai crimini commessi quando questi ultimi sono in calo. Ci dicono che l’immigrazione ci porta pericolosi stupratori mentre i dati effettivi ci dicono che le violenze sulle donne avvengono per lo più tra le mura domestiche e per mano di autoctoni.
Su questo ultimo punto ci sarà chi porterà i fatti di Rimini come tesi a suo favore, come se quattro maniaci delinquenti, fossero confermate le notizie che a ora stanno girando, rappresentassero una grossa percentuale degli stranieri residenti sul nostro suolo.
Sono cose dell’altro mondo, è indubbio, e bisogna conviverci. Ci saranno altre Sasha Grey scambiate per vittime di partigiani, altre Rihanna scambiate per figlie dell’ex ministro Kyenge e altri Magic Johnson sbarcati in Italia a nostre spese.
La disinformazione di facebook è un’onta che non si placherà, sta solamente ai più informati smascherarla. Magari, nel frattempo, guardarci anche il film di Francesco Patierno immaginandoci che ci saranno ancora persone che ignoreranno di aver apprezzato la scena di un film tanto distante dal loro pensiero.
Christian Gusmeroli