A Gaza, furgoni gelato usati come obitori

furgoni gelato usati come obitori

In una regione segnata dalla sofferenza e dalla tragedia, il dramma a Gaza raggiunge proporzioni inimmaginabili. Il conflitto in corso tra Israele e la Palestina ha lasciato una scia di morte e disperazione, con gli obitori al collasso e incapaci di far fronte all’alto numero di vittime. E in questo contesto di devastazione, è emersa una scena che sfida ogni immaginazione: i furgoni gelato usati come obitori.


Nella martoriata striscia di Gaza, sta emergendo una storia tragica che mette in luce la disperata necessità di spazio per ospitare i defunti, e soprattutto, di decisioni drastiche necessarie per smettere di incrementare il loro numero. Il conflitto tra Israele e la Palestina ha portato al triste bilancio di oltre 2.500 persone uccise e gli obitori locali si sono riempiti oltre ogni limite.

Una situazione già drammatica è ulteriormente aggravata dal fatto che Israele ha tagliato completamente l’elettricità verso Gaza, causando il blocco dei congelatori mortuari. Il risultato è che i corpi delle vittime si accumulano per le strade all’esterno dell’ospedale al-Shifa, un simbolo di sofferenza e disperazione.

Il capo dell’ufficio stampa governativo controllato da Hamas, Salama Maarouf, ha denunciato come l’occupazione israeliana non rispetti la dignità umana, né dei vivi né dei morti. Ha espresso il suo sdegno per il fatto che molte persone sono state uccise nelle proprie case, spesso senza che rappresentassero nessuna minaccia. Ma ciò che lo sconvolge ancor di più è l’atteggiamento di Israele dopo queste tragiche morti, che non consente alle famiglie di dare degna sepoltura ai propri cari e di poter così compiere il loro ultimo atto di amore.

In risposta a questa emergenza, è stato allestito un cimitero di emergenza per le persone non identificate che sono state vittime dei bombardamenti israeliani. Un passo reso necessario per adempiere al dovere legale e morale di garantire una degna sepoltura a coloro che hanno perso la vita in queste circostanze tanto tragiche.

Il Ministero della Salute ha preso in carico l’identificazione dei defunti quando è possibile farlo. Allo stesso tempo, coloro che non possono essere identificati rientrano sotto la responsabilità del Ministero degli Affari Religiosi e della Medicina Legale. Questi ministeri stanno documentando attentamente i dati dei defunti, tra cui le loro foto e qualsiasi caratteristica distintiva, in modo che le famiglie possano consultare le immagini e, se possibile, riconoscere i loro cari.

Questa è una storia che svela la drammaticità della situazione a Gaza, una terra martoriata da un conflitto che ha causato dolore e sofferenza incommensurabili. Ma è anche una storia di resilienza e di impegno per preservare la dignità umana, anche nei momenti più difficili. La comunità internazionale deve continuare a prestare attenzione a queste tragiche situazioni e cercare soluzioni per porre fine a un conflitto che ha portato a tante sofferenze.

Exit mobile version