La leggenda della Papessa Giovanna è una vicenda che ha riscontrato particolare popolarità negli ultimi secoli. L’origine di questa storia arriva direttamente dal Medioevo e pare che sia nata con lo scopo di infangare la reputazione della Chiesa. La stessa storia è stata poi ripresa nel Cinquecento dai protestanti, sempre per lo stesso motivo. Anche se per svariati anni è stata considerata una storia credibile e veritiera oggi gli storici, invece, hanno dei dubbi. Credono infatti che sia semplicemente una leggenda medievale o un mito. Anche se, come per tutte le cose, alla base di un mito c’è sempre una parte di verità anche se spesso viene romanzata. Chissà in realtà le cose come sono andate, probabilmente non lo sapremo mai.
Papessa Giovanna, la storia
La prima comparsa della leggenda risale al 1240 e a condividerla fu Giovanni di Metz, un cronista domenicano. La stessa storia fu poi nuovamente riesumata da un collega domenicano di nome Martino Polono. La storia narra che questa donna sia stata un’inglese davvero intraprendente ed ambiziosa. Questa fu istruita a Magonza e attraverso insegnosi travestimenti volle, e riuscì, a confondere la sua identità. Grazie alle sue azioni ingannevoli diventò monaco, in un periodo, dove le donne di certo non erano minimamente considerate dalla Chiesa. Ella cambiò anche il suo vero nome in Johannes Anglicus e grazie alla sua tenacia riuscì ad arrivare alla soglia del pontificato. Dopo la morte di Papa Leone IV si racconta infatti che salì come sommo pontefice della Chiesa con il nome di Giovanni VIII. La parte più controversa di questa storia però non è ancora arrivata.
Le vicissitudini
La papessa oltre a non essere uomo, e quindi a non avere il diritto di possedere la sua posizione, non praticava la castità tipica della tradizione cattolica. Questa addirittura possedeva molti amanti, e di uno di questi, rimase incinta. Proprio durante il giorno di Pasqua, dopo aver celebrato la messa a San Pietro, accadde qualcosa di bizzarro. La folla, eccitata dall’evento, si riunì intorno alla papessa, che spaventata, ebbe un travaglio prematuro. In quel momento il suo grande segreto fu svelato e quindi la donna, oramai scoperta, scatenò l’ira della folla. Si racconta che fu trascinata per i piedi dal cavallo e poi lapidata a morte.
Si dice inoltre che la strada sulla quale fu scoperta non fu mai più battuta durante le processioni da tutti i papa successivi. Questa strada è quella che va tra San Giovanni in Laterano e San Pietro in Vaticano.
Altre versioni
Altre versioni della leggenda offrono invece un finale diverso. Una racconta che la papessa morì subito dopo il parto, mentre un’altra racconta che fu rinchiusa in un convento dopo essere stata scoperta. Il papa successore alla papessa si pensa che fu Benedetto III il quale fece togliere dagli archivi storici ogni traccia della sua esistenza. Da quella vicenda in poi si racconta che fu introdotta una nuova regola, ovvero quella di assicurarsi che il nuovo papa eletto non fosse una donna. Un addetto, solitamente uno dei più giovani diaconi, era incaricato a controllare in prima persona gli attributi virili del nuovo papa. Questo esame veniva effettuato attraverso una sedia forata di porfido. Su questa vicenda hanno anche scritto un libro e prodotto un film, La papessa, diretto dal regista Sönke Wortmann e uscito nelle sale nel 2009.
Anche se la Chiesa nega a spada tratta che sia mai esistita, in realtà, non possiamo esserne certi. È ovvio che il clero voglia difendere la propria reputazione quindi non ammetterebbe mai una cosa del genere. Tra tutti gli errori che la Chiesa ha commesso, nei secoli dei secoli, non ci sarebbe comunque da stupirsi.