Il 13 marzo del 2013 veniva eletto al soglio pontificio il cardinale Jorge Mario Bergoglio con il nome di Papa Francesco, il 266esimo Papa nella storia della Chiesa. È stato il primo gesuita a diventare pontefice, il primo pontefice proveniente dal continente americano e il primo a scegliere il nome del Santo di Assisi, a cui si è ispirato nel suo pontificato, oggi giunto al quinto anniversario.
Un Papa “venuto dalla fine del mondo”
Al momento della proclamazione, affacciandosi sul sagrato della Basilica di San Pietro, aveva detto: “Sono venuto dalla fine del mondo“. E, infatti, anche quando era arcivescovo della diocesi di Buenos Aires trascorreva molto tempo nella villa miseria, una delle favelas argentine. In molti l’hanno definito il Papa-parroco, a differenza di Ratzinger che era il Papa-teologo e in molti criticano Bergoglio per la sua “scarsa preparazione teologica“. Ma proprio nelle ultime ore il Papa emerito ha pubblicato una lettera in cui esprime il suo sostegno nei confronti di Bergoglio, dichiarando: “Basta stolto pregiudizio contro di lui“. A molti non è andata giù l’elezione di un nuovo Papa, malgrado il precedente fosse ancora in vita (anche se questi si era ritirato ‘a vita privata’, a causa dello scandalo Vatilieaks o per chissà quali altri motivi, non ci è dato sapere). Fatto sta che il pontificato di Papa Francesco è stato criticato sia per come è iniziato sia per come ha deciso di portarlo avanti.
Un Pontefice che ha sempre professato il bisogno di normalità e la necessità di vicinanza verso gli ultimi, non solo i poveri, gli indigenti e quanti stanno alle periferie del mondo, ma pure chi ha sbagliato. Lui stesso dice. “Sono anche io un peccatore“. I più tradizionalisti non hanno gradito questo suo modo di fare e il suo essere innovativo: diverse le battaglie da lui iniziate, la più importante è quella contro la pedofilia nella Chiesa (che necessita di una seria riforma e di misure più severe); ma non bisogna tralasciare la sua apertura nei confronti dei divorziati (a cui sembrerebbe aver concesso di potersi accostare alla comunione, anche se la cosa rimane poi a discrezione dei sacerdoti) e, cosa mai sentita prima, l’avvicinamento verso gli omosessuali. C’è da precisare che non ammette il matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma afferma che bisogna comunque rispettarli. A gennaio del 2015 ha incontrato durante un’udienza privata Diego Neria Lejarraga, transgender spagnolo di 48 anni, assieme alla sua fidanzata. Lejarraga è molto credente, ma, a seguito dell’operazione per il cambio di sesso, è stato allontanato ed emarginato dalla sua parrocchia. Papa Francesco ascoltò le parole del transgender, senza condannarlo. E, più di recente, un’altra riforma è stata annunciata: dal prossimo anno, quando reciteremo il Padre Nostro, non diremo più “e non ci indurre in tentazione“.
Parole d’ordine: ‘normalità’ e ‘semplicità’
Sono stati e sono ancora in molti a contestare il suo essere ‘alla mano’ con tutti e la sua ‘semplicità’: viaggia su un’utilitaria; sale sull’aereo portando da solo il suo bagaglio; dopo la sua elezione si è recato personalmente in un negozio di occhiali per comprarne un paio da vista. Ha preferito al ben più sfarzoso appartamento papale (situato al terzo piano del palazzo apostolico), gli alloggi di Santa Marta, dove mangia alla mensa assieme ad altre persone che vivono e lavorano lì. Per alcuni è un “Papa scomodo”, per altri è un “Papa che divide”; solo la storia potrà dire davvero se e quanto Papa Francesco abbia cambiato e rivoluzionato la Chiesa cattolica. Di certo, se un’istituzione religiosa con alle spalle duemila anni di storia vuole continuare a (soprav)vivere e stare al passo coi tempi, c’è bisogno di molti più pastori e di meno teorici. Le questioni teologiche non interessano ai fedeli, chi va in Chiesa spera di trovarvi un conforto, una parola di sostegno, non un giudice che condanna e punisce. Magari, quello cominciato da Papa Francesco 5 anni fa è solo l’inizio di un lungo percorso di rinnovamento, oppure rimarrà un caso isolato nella storia eccelesiastica, di sicuro, la sua presenza fa tremare le mura del Vaticano; d’altronde un Papa che scatta i selfie con i ragazzini e che confessa seduto su una sedia nel bel mezzo di Piazza San Pietro non è cosa da poco.
5 anni di pontificato riassunti in cinque aneddoti
Concludiamo questo ‘ragguaglio’ sui primi 5 anni di pontificato di Bergoglio con 5 aneddoti, eccoli di seguito:
- Papa Francesco è stato il primo pontefice a comparire sulla copertina della nota rivista musicale “Rolling Stones”, la foto era corredata dal titolo: “The Times They Are a-Changin” (“I tempi stanno cambiando”).
- Un writer lo ha scelto come soggetto di un murales che si trova vicino al Vaticano: il pontefice è raffigurato come un moderno Superman.
- La famosa casa automobilistica Lamborghini gli ha regalato un numero unico del modello Huracan, ma il Papa (pur apprezzando il dono) l’ha messa all’asta e ha devoluto il ricavato alla ricostruzione della Piana di Ninive in Iraq.
- Nell’aula Paolo VI, ha avuto modo di assistere allo spettacolo circense del Golden Circus di Liana Orfei, al termine del quale ha dichiarato: “L’arte circense, come la bellezza, sempre ci avvicina a Dio!”.
- Pochi mesi fa, ha aggiunto un altro primato alla sua lista: mentre era in corso il volo da Santiago del Cile a Iquique, ha celebrato le nozze tra Carlo e Paula (rispettivamente steward e hostess di volo). Così è divenuto il primo Papa a celebrare un matrimonio su un aereo, ad alta quota.
Carmen Morello