“Qualche rappresentante del Comune ci comunichi a quanto ammonta il danno fatto alle fioriere e a eventuali cestini distrutti. Faremo una colletta per rimediare al gravissimo delitto accaduto ieri”. Questa è la dichiarazione dell’associazione Asfc su Fb. Detto fatto. Così i senegalesi di Firenze hanno organizzato una colletta per riparare i danni subiti alle fioriere nelle strade del centro.
La scia che ha lasciato la morte di Idy Diene
Idy Diene è il 54enne senegalese ucciso a Firenze. L’uomo stava camminando sul ponte Amerigo Vespucci quando all’improvviso è stato colpito da tre spari, uno sulla spalla, il secondo al torace e l’ultimo, fatale, alla testa. E’ accaduto lo scorso 5 Marzo verso le 12 di un giorno qualunque per mano dell’italiano Roberto Pirrone, pensionato di 65 anni. L’uomo nell’interrogatorio ha dichiarato di aver colpito l’uomo senza spinta razzista ma perchè era stato il primo ad essergli ‘capitato a tiro’. La comunità dè i senegalesi di Firenze non ha creduto nè ha giustificato l’episodio. Sono tutti scossi e arrabbiati ma la rabbia ha lasciato spazio anche a un gesto di generosità, avviando una raccolta fondi per la famiglia della vittima, tramite Facebook.
I danni durante la manifestazione
L’associazione di senegalesi di Firenze dopo l’uccisione di Diene ha indetto una manifestazione di protesta proprio al centro della città alla quale hanno partecipato anche italiani. Durante il corteo ci sono stati scontri e caos e a farne le spese sono state anche alcune opere e abbellimenti urbanistici. Le fioriere antiterrorismo poste nelle vie centrali hanno subito infatti molti danni e alcune si sono letteralmente spaccate in mille pezzi.
Il giorno dopo la stessa associazione ha deciso di riparare i danni e di dare il via ad una vera e propria colletta. Molti dei senegalesi che stanno partecipando al risarcimento, sono venditori ambulanti, proprio come lo era il connazionale ucciso. E’ apprezzabile che nonostante i loro guadagni non certo elevati, abbiano subito aderito a questa iniziativa senza un minimo di esitazione.
Il gesto esemplare dei senegalesi di Firenze
“La nostra comunità non può permettere che accadano questi orribili fatti poichè Firenze fa parte della nostra storia e della nostra vita. Quel modo di fare barbaro non ci appartiene. Chi ha commesso quegli atti vandalici veniva da fuori, noi non li conosciamo. Qualcuno aveva anche bevuto, altri invece erano stati aizzati dai centri sociali che stanno cercando di distruggere la nostra realtà. Noi siamo per il rispetto delle regole ed è bene che le teste calde sappiano che mettere a ferro e fuoco Firenze non farà ritornare Idy in vita. Per questo è nostra intenzione fermarli e condannare i loro gesti“. Queste le dichiarazioni del presidente dell’associazione dè i senegalesi di Firenze e Circondario Diye Ndiaye.
Appena conclusa la raccolta di fondi, il denaro verrà consegnato al sindaco Nardella che provvederà a far avviare opere di ricostruzione e sostituzione delle suddette fioriere. Il sindaco poche ore fa si è incontrato con l’ambasciatore del Senegal Mamadou Saliou Diouf a Palazzo Vecchio per discutere dell’accaduto.
Un gesto esemplare quello dei senegalesi che, per quanto possibile, onora la morte dell’innocente Idy Diene. Un esempio per tutti.
Claudia Marciano