Fra pochi mesi nella piccola cittadina di Weedon sorgerà un impianto di produzione di 13 ettari. E secondo le aspettative il business della cannabis dovrebbe creare 400 posti in fabbrica e 1.100 legati all’indotto.
Abitata da 2700 anime e posizionata nella campagna del Quebec, in Canada, grazie alla produzione di cannabis medicale Weedon potrebbe fermare il suo declino economico e demografico, trasformandosi nella più grande piantagione di erba del mondo.
Destino inscritto nel nome della cittadina, visto che “weed” in inglese significa per l’appunto “erba”. La compagnia che ha progettato il tutto realizzerà anche un museo della marijuana medicale, una scuola, una libreria, un nuovo auditorium e un albergo di lusso. Un rivoluzione per Weedon che vive di piccolo commercio e artigianato, e viveva soprattutto dei lavori legati al settore forestale adesso in forte declino.
Un distretto dedicato al business della cannabis
Gli abitanti della cittadina a sud di Quebec City si sono dimostrati subito entusiasti. L’estate scorsa la compagnia che ha lanciato il progetto – la Mym Nutraceuticals – ha portato avanti una campagna di comunicazione diretta per convincere uomini e donne di Weedon sui benefici che sarebbero arrivati con la cannabis. La società ha pure organizzato una grigliata per illustrare nel dettaglio il progetto e raccogliere curriculum. Iniziativa che ha riscosso una grandissima e inattesa partecipazione.
Il coordinatore del progetto per conto della municipalità, Fabien Garcia, spiega di aver già ricevuto 350 curriculum da tutto il Quebec. Intanto dal 1 luglio in Canada il consumo di marijuana diventerà legale e darà una spinta notevole al settore. Il progetto di Weedon partirà ad agosto ed è unico nel suo genere. L’obiettivo è quello di arrivare a costruire un distretto dedicato alla cannabis.
Il sindaco della cittadina, Richard Tanguay, conta molto sul progetto. A suo avviso potrà rilanciare l’economia dei servizi e del commercio. Ma anche la crescita demografica, con l’arrivo di nuovi abitanti, così da invertire l’andamento attuale, che vede l’invecchiamento della popolazione e la fuga dei giovani verso luoghi che al momento offrono maggiori opportunità.
Michele Lamonaca