Per gli appassionati dell’arte giapponese, questo è sicuramente un appuntamento da non perdere. Hiroshige sarà presente in Italia con una mostra interamente dedicata a lui. Teatro di quest’evento sono le Scuderie del Quirinale a Roma.
Hiroshige in mostra a Roma
La mostra comincia oggi, 1 marzo, e durerà fino al 29 luglio, ben quattro mesi. In totale saranno esposti 230 pezzi tra stampe e dipinti, alcuni molto rari e altri completamente inediti. Questa sarà la prima volta al di fuori degli scaffali dei depositi del Museum of Fine Arts di Boston per molte delle opere di Hiroshige. Proprio per questo motivo, tante sono cromaticamente intatte. Quest’esposizione rientra in una serie di eventi che celebrano i 150 dei rapporti bilaterali tra Italia e Giappone. Il titolo della mostra è “Hiroshige. Visioni dal Giappone” e celebra colui che venne definito “Maestro della pioggia e della neve”, perché era molto abile ed esperto nel dipingere la neve e la nebbia. Assieme ad Hokusai, ha dato vita al genere ukiyo, rappresentazione del “mondo fluttuante“, i cui protagonisti sono i paesaggi e la natura viva (molto spesso sono raffigurati dei pesci), mentre gli esseri umani hanno un ruolo secondario e fanno parte di un insieme meraviglioso.
La curatrice della mostra, Rossella Menegazzo (affiancata in questo ruolo da Sara E. Thompson) ha così spiegato lo stile dell’artista:
“Hiroshige è un uomo serio, calmo, disciplinato nella vita. Ed è soft nel suo approccio al paesaggio, laddove Hokusai era genio e sregolatezza e la sua arte portata a forzare i caratteri e l’interpretazione dei soggetti”.
La mostra è suddivisa su due piani: al primo vi è l’allestimento di Cesare Mari dedicato alle opere giovanili che ritraggono samurai, star del teatro e geishe (queste ultime vennero vietate dalla censura, che ne consentiva la rappresentazione solo se non riconoscibili). Invece al secondo piano si trovano i dipinti a inchiostro su seta (molto rari). A riguardo, la Menegazzo ha detto: “Nel 1851 il clan Oda del feudo di Tendo gli commissionò 200 pitture su rotolo. Glieli pagavano poco, però poi li davano in pegno alle banche per prestiti altissimi. Sfruttavano così la sua fama eccelsa“. Queste pitture spinsero Hiroshige ad adottare il formato verticale per le “Cento vedute dei luoghi celebri di Edo”, suo ultimo lavoro (prima della morte avvenuta nel 1858 a causa del colera). Degno di nota è Il giardino dei susini a Kameido, a cui s’ispirarono diversi artisti europei, come Van Gogh, Monet, Degas o Lautrec.
Hiroshige è famoso per le silografie di paesaggi e fiori dal tratto preciso e quasi ‘fumettistico’. E dire che suo padre fu un samurai e lui avrebbe dovuto seguire la stessa strada, ma, nonostante avesse in eredità la gestione di una stazione di pompieri, lasciò la katana e impugnò il pennello. Così, nel 1812, a soli 15 anni, entrò nello studio di Utagawa Toyohiro, colui che lo per primo lo chiamò Hiroshige, eliminando le ultime quattro lettere dal suo nome originario.
La mostra è stata organizzata in collaborazione con il Museum of Fine Arts di Boston e il patrocinio dell’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone e dell’Ambasciata del Giappone in Italia.
Maggiori dettagli sono disponibili sul sito: www.scuderiequirinale.it
Orari: Da domenica a giovedì dalle 10 alle 20; venerdì e sabato dalle 10 alle 22.30.
Biglietti: Intero 15 euro, ridotto 13 euro (inclusa audioguida)
Carmen Morello