Il ragno pellicano è una specie di aracnide davvero singolare. Il suo vero nome è Archaeidae e fu scoperto da C.L. Koch e Karl Berendt nel 1854, è una delle 46.738 specie di ragni esistenti sulla Terra. Il suo nome originale significa “antico“, “primitivo” e “originario” questo ci fa capire realmente da quanto tempo questa specie abiti il nostro Pianeta anche se, in realtà, non sene sente parlare molto spesso.
Ragno pellicano, descrizione
Il nome che gli è stato dato, per gli amici, deriva in modo particolarmente evidente grazie alla strana somiglianza che ha con il volatile a noi noto come pellicano. A guardarlo pare realmente di non osservare un vero ragno, questo è uno dei tanti casi che fa comprendere come la natura sia incredibile ed immensa. Questi aracnidi sono specializzati in un’attività molto precisa, la caccia.
Anche se sono esemplari piuttosto piccoli (non superano il centimetro) sono particolarmente spietati e sono ghiotti dei propri simili. Ebbene sì, si cibano di altri ragni per cui possono essere tranquillamente definiti cannibali. Grazie al lungo collo e alle lunghe mascelle riescono a conquistare qualunque preda con molta facilità. La loro tecnica migliore è quella di seguire i fili delle altre ragnatele, scuoterli per attirare l’attenzione e arrivare fino al punto cruciale per poi bloccare la loro preda lontano dal proprio corpo finchè la stessa non muore.
Origine
Il ragno pellicano abita specialmente le zone dell’Australia e dell’Africa meridionale, 21 specie su 71 sono state trovate nella zona del Madagascar dove nel 2018 ne sono state scoperte 18. Questi strani animali, anche se antichissimi, non sono ancora stati un largo soggetto di studio per cui, su di loro, c’è ancora molto da scoprire. Per far comprendere con più facilità l’origine di questi esseri basta citare i fossili risalenti al continente Gondwana, ovvero l’America del sud e l’Africa ancora unite.
Furono visti per la prima volta intorno al 1840 grazie ad alcuni ritorvamenti fossili all’interno dell’ambra risalenti a 50 milioni di anni fa. Fino al 1880 circa, di loro, non sene vide nemmeno uno. Il ritrovamento di questi fossili viventi fa comprendere ancora di più quanto poco conosciamo del nostro Pianeta e i suoi abitanti. Questa scoperta pubblicata sulla rivista scientifica Zookeys inoltre sembra essere solo l’inizio verso il ritrovamento di altre specie.
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Rebecca Romano