Ieri è stata diffusa sui social un’immagine che ha creato molto scalpore: sembrerebbe che Emma Bonino in passato sia stata eletta con la Lega Nord. Quella che oggi è a capo di un partito chiamato +Europa, venne eletta al Parlamento con un partito che praticamente da sempre ce l’ha con gli immigrati e l‘Europa? Ricordiamo che a fondare il movimento del Carroccio fu Umberto Bossi, che all’epoca voleva l’indipendenza della Padania dal resto della penisola italiana. In realtà, non è proprio così.
Emma Bonino eletta con la Lega Nord?
L’immagine è assolutamente veritiera e il fatto risale al lontano 1994 (anno di inizio della XII legislatura, durata dal 15 aprile del 1994 fino all’8 maggio 1996). Ma non è del tutto esatto affermare che Emma Bonino venne eletta con la Lega Nord, seppure tale informazione è riportata sull’immagine incriminata, che è la scheda personale della radicale. A quel tempo, la Bonino era candidata nella Lista Pannella – Riformatori, uno dei tantissimi partiti venuti alla luce nel periodo compreso tra gli anni Novanta e i Duemila dai Radicali, guidati da Marco Pannella. Loro si ritenevano “trasversali” nei confronti dei partiti tradizionali; ma la lista non disponeva dei numeri necessari per l’elezione al Parlamento dei suoi candidati, difatti non superò lo sbarramento del 4%, dunque si alleò con l’appena nata Forza Italia di Silvio Berlusconi, per accedere alla coalizione di centrodestra e dare il proprio sostegno su alcune tematiche. Alle orecchie degli elettori più giovani ciò potrebbe suonare molto strano, ma nei primi anni Novanta il centrosinistra era caratterizzato da una forte influenza comunista e socialista. Dunque i radicali avrebbero appoggiato il centrodestra ed esso avrebbe fatto eleggere alcuni di loro e così fu.
La questione Mattarellum
Nel 1994 la legge elettorale con cui si andò a votare era quella del Mattarellum, pensato dall’odierno presidente della Repubblica Sergio Mattarella (da cui prese il nome). Il famoso Mattarellum consisteva in un sistema misto di elezione: il 75% attraverso un sistema uninominale tramite un solo candidato per collegio e il restante 25% attraverso una quota proporzionale. Emma Bonino fu candidata alla Camera nel sistema uninominale, in un seggio ‘blindato’ del centrodestra (che includeva Padova e Selvazzano Dentro). Ma, un paio di mesi prima del voto, nel corso di un’intervista al Messaggero, dichiarò di non sentirsi né leghista né berlusconiana. La Bonino venne eletta con il 39,5% dei voti, ma non arrivò al Parlamento con la Lega Nord: c’era l’intero centrodestra a supportarla.
Una fonte presa da un archivio più aggiornato della Camera dei deputati riporta in maniera corretta che nel 1994 Emma Bonino venne eletta “con sistema maggioritario”, ma non la associa ad alcun partito.
Com’è risaputo, a vincere le elezioni del 1994 fu il centrodestra e i Radicali giunsero al Parlamento con sei deputati e due senatori, accedendo al gruppo parlamentare di Forza Italia. Ma, dopo alcuni mesi, Emma Bonino venne eletta Commissario europeo per la Pesca, dietro indicazioni di Berlusconi stesso, e il seggio da lei occupato alla Camera rimase vacante.
Insomma, ecco svelato l’arcano: è assolutamente sbagliato e scorretto sostenere che la leader di +Europa venne eletta con la Lega Nord, anche perché ci viene più che mai difficile immaginare Emma Bonino ad un raduno leghista di Pontida con maglia e bandiera verde della Padania, quelle lasciamole a Salvini e ai ‘padanisti’.
Carmen Morello