Un’esplosione a Leicester, città industriale britannica, è avvenuta ieri, 25 febbraio 2018 intorno alle ore 19 (20 ora italiana). L’incidente, che ha causato la distruzione di uno stabile di due piani, ha provocato quattro morti e diversi feriti. Non si esclude, inoltre, che ci possano essere altre persone coinvolte. I testimoni, ascoltati dalla polizia, hanno raccontato di un boato, seguito da un tremore, come in un terremoto, prima che le fiamme s’innalzassero.
L’esplosione a Leicester, che si trova a circa 150 chilometri da Londra, è stata definita come un “grave incidente”. La paura per un attacco terroristico è alta, tuttavia, le forze dell’ordine lo escludono. L’esplosione, inoltre, non è stata ancora rivendicata da nessuno. La polizia britannica, infatti, riferisce di non disporre di elementi necessari per attribuire il fatto al terrorismo:
L’origine dell’esplosione sarà oggetto di un’inchiesta congiunta di polizia e pompieri. Chiediamo alla stampa di non lanciarsi in speculazioni sulle circostanze di questo incidente, ma in questa fase non ci sono indicazioni di un legame con l’attività terroristica
Le cause dell’esplosione a Leicester
Lo scoppio ha semidistrutto lo stabile che ospitava un minimarket e, ai piani superiori, alcuni appartamenti. L’episodio è avvenuto in un’area molto frequentata della città, nella regione inglese di East Midlands, fra Carlisle Street e Hinckley Road.
All’esplosione è seguito un incendio che, i vigili del fuoco, sono riusciti a tenere circoscritto.
La polizia e i vigili del fuoco, subito intervenuti, non hanno ancora chiarito cosa abbia dato vita all’esplosione a Leicester. La polizia e i vigili del fuoco stanno, infatti, ancora indagando. Dalle ultime informazioni si presume, comunque, che lo scoppio possa essere stato causato da una fuga di gas.
La polizia britannica invita i cittadini a evitare di recarsi nelle vicinanze dell’esplosione, dove le strade sono chiuse. Tutti i servizi di emergenza sono stati mobilitati e, le sessanta case nelle vicinanze, sono state evacuate a titolo precauzionale.
Elena Carletti