C’è tempo fino al 31 marzo 2018 per iscriversi alla trentaduesima edizione del World Habitat Awards, un concorso che in collaborazione con UN-Habitat (un’agenzia dell’Onu che si occupa di insediamenti umani), premia i progetti abitativi più innovativi.
Sono ancora miliardi le persone in tutto il mondo che non hanno una casa in cui vivere. Le ragioni possono essere tra le più varie: c’è chi magari l’ha persa a causa di un disastro naturale o chi semplicemente non può permettersela, ma in ogni caso è un’ingiustizia inaccettabile in questo secolo.
Per questo World Habitat si pone come un agente di cambiamento, supportando le migliori idee e progetti abitativi innovativi, volti a progredire il modo in cui le persone vivono, oltre che risolvere il problema dei senzatetto.
In tutti questi anni di attività, la Ong World Habitat si è premunita di realizzare una mappa per segnalare le 279 realtà di housing sociale ottenute grazie a questo premio. Tuttavia, non si può non prendere come esempio e ricordare che al centro appare un’impresa italiana: a Correggio, in provincia dell’Emilia Romagna, la Cooperativa Andria, si è occupata inizialmente della creazione delle “Case per Gio.Co”, dedicate in particolar modo alle giovani coppie che si trovano davanti alla prima difficoltà, ovvero realizzare una loro abitazione a prezzi contenuti.
Come funzionano? si tratta di abitazioni parzialmente “autocostruibili”: piccole all’inizio ma con la possibilità di aumentare il loro volume, in base alla variazione del nucleo familiare. L’idea è piaciuta ed è stata ritenuta funzionale, tanto che la giuria internazionale ha selezionato il progetto “case per Gio.Co” nei cinque migliori progetti a livello mondiale e lo ha considerato meritevole di una citazione d’onore.
Non solo: la Cooperativa, da anni impegnata nella costruzione di quartieri, ha deciso di crearne anche uno per i bambini. Questo fiore all’occhiello prende il nome di “Le Coriandoline”, un quartiere in cui sono presenti case con vetrate totalmente trasparenti, campanelli colorati per tutti gli abitanti, l’Officina dei coriandoli (una sala comune per riunioni e incontri) e molto altro, tanto da iniziare ad attirare visitatori.
I casi di idee creative sono in realtà numerosissime, ed oltre ad aver notevolmente avuto degli effetti benefici per i più bisognosi, dimostrano che a volte le idee, possono davvero conquistare una parte di mondo.
Roberta Rosaci