A partire dal 2017 sono iniziate a venire a galla delle realtà agghiaccianti, fatte di abusi e violenze sessuali. Dopo il caso che ha travolto il mondo del cinema e, più di recente, lo scandalo sessuale che ha coinvolto la Ong britannica Oxfam, ora è il turno di Medici Senza Frontiere (Msf). L’associazione si è autodenunciata ammettendo 24 casi di abusi e violenza sessuale nelle sue strutture nell’anno 2017. Dopo le accuse e le polemiche sul ruolo delle Ong nel Mediterraneo, esse ritornano nuovamente nel mirino.
Sono giunte diverse denunce a carico di Medici Senza Frontiere
Nella giornata di ieri i vertici di Medici Senza Frontiere hanno fatto una terribile ammissione. L’organizzazione ha ricevuto 146 segnalazioni aventi ad oggetto discriminazioni, abusi di potere, molestie e altre forme di comportamenti inappropriati. Msf ha precisato che “a seguito di un’indagine interna, 40 sono state identificate come abuso e/o molestia di vario tipo e 24 erano casi di molestie o abusi sessuali“. In 2 casi su 24, poi, le vittime identificate sono risultate persone che non facevano parte dello staff. Si trattava quindi di pazienti e membri delle comunità nelle quali Msf si trovava per prestare soccorso.
Sono state licenziate 19 persone dello staff, coinvolte nei casi di violenza e abusi sessuali. Altri membri del personale sono stati sanzionati in diverso modo, ad esempio tramite avvertimenti o sospensioni.
La posizione presa dall’Organizzazione
In una nota sul suo sito, Medici Senza Frontiere afferma:
Abbiamo preso questa decisione per portare avanti il nostro spirito di trasparenza. […] Da diversi anni abbiamo istituito specifici meccanismi interni di denuncia. […] MSF condanna fermamente ogni forma di abuso e stiamo rafforzando i nostri meccanismi di denuncia e di monitoraggio per individuare comportamenti che collidono con i nostri principi. […] La nostra leadership è inequivocabilmente impegnata a combattere qualsiasi sopruso. […] Non tolleriamo alcun abuso, fisico o verbale, contro gli individui, così come molestie sessuali, rapporti sessuali con minori, o qualsiasi altro comportamento che non rispetti la dignità umana.
Sul Corriere.it, Federica Nogarotto, capomissione Msf per 10 anni, ha dichiarato che si tratta di poche mele marce su 40.000 operatori in tutto il mondo. Ma il problema non può essere ridimensionato solo perché i casi di abusi sono stati minori rispetto al numero di operatori puliti. Anche una sola persona sottoposta a comportamenti illeciti di questo tipo è un grande fallimento. Denunce come queste lasciano suscitano un forte senso di delusione e sfiducia.
Aspettiamo da Medici Senza Frontiere ulteriori sviluppi e chiarimenti sulla questione. Speriamo di non scoprire più realtà terribili come quelle che abbiamo appreso attorno ad alcune Ong in questi giorni.
Rossella Micaletto