Il meccanismo di Anticitera, conosciuto anche con il nome di Antikythera, è uno strano oggetto risalente al I secolo a.C. Questo manufatto archeologico rappresenta una delle maggiori scoperte dal punto di vista tecnico-scientifico. Al primo sguardo sembra realmente un oggetto proveniente dal futuro, niente fa pensare che gli Antichi Greci potessero essere in grado di costruire una macchina così precisa e sofisticata. Ma così fu.
Meccanismo di Anticitera, cos’è?
Inizialmente il meccanismo di Anticitera si pensava fosse un astrolabio ma dopo numerosi studi effettuati da moltissimi scienziati, tra cui l’italiano Giovanni Pastore, emerse la verità. Questo strano oggetto è dunque un meccanismo che all’epoca veniva utilizzato come calcolatore astronomico o planetario. Serviva appunto per predire quelle che sarebbero state le posizioni di tutti i corpi celesti allora conosciuti.
La sua composizione è a dir poco complicata e ricca di numerosi ingranaggi. Secondo la ricostruzione effettuata da Derek de Solla Prince, fisico, storico della scienza e informatore scientifico (morto nel 1983), il meccanismo di Anticitera era formato da più rotismi contenuti in una scatola. Questa scatola aveva le dimensioni di circa 30x15x7,5 cm dalla quale fuoriusciva una specie di manovella utile a far funzionare il tutto.
I dettagli
La scatola probabilmente era di legno e fungeva da telaio per ospitare tre quadranti. Uno posizionato anteriormente e due posteriormente. Solo uno dei tre quandranti risultò però comprensibile, quello anteriore, che mostrava il movimento del Sole e della Luna in realzione alle costellazioni dello zodiaco. Questo oggetto però mostrava molto di più agli utilizzatori dell’epoca. Descriveva il tramontare e il sorgere di alcune stelle e costellazioni e il moto dei cinque pianeti allora conosciuti, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno.
Il meccanismo di Anticitera mostrava anche il rapporto del moto siderale della Luna rispetto al Sole, le lunazioni, il Ciclo Metodico di 235 mesi sinodici (che corrispondono a circa 19 anni solari) e l’anno lunare di 12 mesi sinodici (ovvero il tempo che la Luna impiega ad allinerarsi nuovamente insieme al Sole e alla Terra dopo aver compiuto una rivoluzione intorno alla Terra). Si pensa inoltre che l’oggetto fosse utilizzato per predire le eclissi. Moltissimi dei componenti che formano questo straodinario meccanismo sono però ancora sconosicuti.
Il ritrovamento
Secondo le ricerche effettuate da Cesare Rossi, Ferruccio Russo e Flavio Russo il meccanismo (come tutte le grandi scoperte) fu trovato per caso da un gruppo di pescatori di spugne di Samo. Nel 1900 questi pescatori si trovavano tra le isole di Citera e Creta tra le quali si trova un canale. Questo canale all’epoca veniva utilizzato per i principali scambi tra il Mediterraneo occidentale e quello orientale. In mezzo a questo canale si trova una piccola isola di nome Anticitera. Questo luogo è particolarmente famoso per i relitti che vi abitano sui fondali. Il motivo è la presenza di numerosi banchi di sabbia dove le navi purtroppo solevano incagliarsi.
Questi pescatori decisero di immergersi per cercare delle spugne e uno di loro, Elias Stadiatis incontrò sul suo cammino una nave dentro la quale era presente il famoso meccanismo. Il reperto fu poi trasportato presso il Museo di Atene ma non venne sottoposto a particolari analisi fino al 1928. Negli anni successivi sempre più studiosi cominciarono ad interessarsi all’antico manufatto come appunto il sopracitato Derek de Solla Prince, il dott. Christos Karouzos, Allan George Bromley, Michael Wright e il già citato Giovanni Pastore. Il meccanismo di Anticitera è ancora oggetto di grandi studi da parte dell’ “Antikythera Mechanism Research Project“.
Che questo singolare oggetto, in realtà, sia qualcosa di più?
Rebecca Romano