Tutto ha avuto inizio a Hollywood con il caso Weinstein. Poi l’effetto domino ha cominciato a colpire diversi settori: teatro, televisione, il Parlamento inglese, la magistratura italiana. Le pedine non sono ancora tutte a terra ma questa volta nel mirino c’è la correlazione tra Oxfam e violenze sessuali.
Oxfam e violenze sessuali: perché l’ONG ha provato ad insabbiare lo scandalo?
Il vento di tempesta che si è abbattuto su Oxfam è stato soffiato dall’inchiesta del Times, che ha rivelato diversi particolari. Troneggia fra tutti il nome Roland van Huawermeiren, 68 anni, che nel 2011 era a capo dell’operazione umanitaria ad Haiti. Haiti, ricordiamo era appena stata colpita da un violento terremoto che lasciò morte e distruzione. Roland van Huawermeiren pensò bene di portare il suo aiuto al popolo haitiano sotto la nobile bandiera di Oxfam. Come? A suo modo. Organizzò nella sua villa festini ed orge, come da lui stesso ammesso, in cui si ipotizza fossero coinvolte anche ragazze minorenni. Non era certo la prima volta che il buon samaritano van Huawermeiren univa la sua posizione per Oxfam e violenze sessuali. Sempre secondo quanto ricostruito dal Times, lo stesso modus operandi si era già visto in tutto il suo raccapricciante orrore nel 2006 in Ciad. Ma perché i vertici di Oxfam non hanno posto la giusta e necessaria visibilità sullo scandalo sessuale che ha visto la ONG protagonista?
Proprio il silenzio della ONG sui deplorevoli e lascivi comportamenti di alcuni membri del suo staff, ha fatto sì che soggetti come Roland van Hauwermeiren potessero trovare lavoro in altre ONG. Nel periodo 2012-2014, van Hauwermeiren fu mandato dall’ONG francese Action Against Hunger in Bangladesh. Interrogata sulla vicenda Action Against Hunger si difende dicendo di aver fatto delle ricerche sul personale ma afferma che
Oxfam non ha condiviso con noi nessuna preoccupazione riguardo la sua (di van Hauwermeiren, ndr) condotta non etica, le ragioni delle sue dimissioni o i risultati dell’inchiesta interna. Anzi, abbiamo ricevuto da alcuni ex membri dello staff che hanno lavorato con lui delle referenze positive.
Ma l’Oxfam dice e si contraddice
Se dobbiamo prendere per buone le parole della ONG francese Action Against Hunger, il comunicato pubblicato da Oxfam sul proprio sito ci appare contraddittorio e suona anche falso ed artificioso.
Nel comunicato, fatta la premessa su quanto denunciato dal Times e spese alcune parole su quanto sia inaccettabile una simile condotta da parte del suo staff, si legge:
Non appena siamo venuti a conoscenza delle accuse abbiamo immediatamente aperto un’investigazione interna. Il nostro obiettivo primario è sempre stato quello di sradicare e prendere provvedimenti contro le persone coinvolte (nello scandalo, ndr) e abbiamo pubblicamente annunciato, compreso ai media, sia l’investigazione che la nostra presa di posizione.
Ora, risulta chiaro a chiunque che una della due ONG stia mentendo. Se dobbiamo credere a Oxfam, perché Action Against Hunger avrebbe mandato una persona rea di aver commesso violenze sessuali su donne provate da miseria ed eventi catastrofici a capo di una nuova missione umanitaria?
Non solo Oxfam e violenze sessuali: l’inchiesta si allarga
Il Sunday Times allarga l’inquadratura e ci porta dei numeri: Save the Children avrebbe denunciato 10 casi di abusi alle autorità, sui 31 segnalati; Christian Aid risulta coinvolta in altri 2 casi; e persino la Croce Rossa britannica ha ammesso 5 casi di “sospette” molestie avvenuti sul suolo di Sua Maestà The Queen. Per Penny Mordaunt, ministro britannico per la Cooperazione internazionale, lo scandalo rappresenta un “fallimento morale”. Soltanto dal suo dicastero, nel 2017 sono stati elargiti finanziamenti ad Oxfam per la modica cifra di 32 milioni di sterline. La ministra ha minacciato di tagliare questi fondi se non riceverà adeguata e soddisfacente risposta in merito a queste pesanti accuse. Lei stessa ha detto:
Riguardo a Oxfam e a ogni altra organizzazione che abbia problemi di tutela, ci aspettiamo che cooperino in modo totale con le autorità e cesseremo di finanziare ogni organizzazione che non lo fa.
Un aut aut deciso che non si ferma alla parole. Nella giornata di oggi, 12 febbraio 2018, è previsto infatti un incontro tra i vertici di Oxfam e altre ONG e la ministra Mordaunt, durante il quale si chiederà un dettagliato resoconto sui provvedimenti presi dalle ONG riguardo le accuse di violenza sessuale.
Lorena Bellano