Il San Sebastiano di Raffaello, il cui volto raffigurato potrebbe essere proprio quello del celeberrimo pittore rinascimentale, è il capolavoro della mostra “Raffaello e l’eco del mito” che continua sino al 6 maggio alla GAMeC, la galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo, organizzata dalla Fondazione Accademia Carrara.
Quest’esposizione, curata da Cristina Rodeschini, Emanuela Daffra e Giacinto Di Pietrantonio, si incentra esattamente sull’opera del di questo grande artista nativo di Urbino. Questo dipinto, donato dal conte Guglielmo Lochis all’Accademia, è preso come punto di riferimento e di partenza. Il progetto si sviluppa attraverso cinque capitoli dove le opere di Raffaello, quattordici dipinti dei più importanti musei del mondo, si trovano insieme a quelle di altri maestri, di altri pittori dal Quattrocento ai giorni nostri. Il percorso incomincia dalla sezione “Raffaello, giovane magister” con diversi capolavori, dalla Madonna Diotiallevi di Berlino al Ritratto di Elisabetta Gonzaga degli Uffizi, opere che risaltano le straordinarie capacità pittoriche del maestro urbinate.
Per la prima volta vengono riunite in Europa tre parti della Pala Colonna ( provenienti rispettivamente dal Metropolitan Museum of Art di New York, dalla National Gallery di Londra e dall’Isabella Stewart Gardner di Boston) ed anche tre parti della Pala del beato Nicola da Tolentino (che provengono dal Detroit Institute of Arts e dal Museo Palazzo Reale di Pisa. Inoltre sono esposte diverse opere di Perugino, Pintoricchio, Signorelli, che fanno che l’artista operava in un contesto molto importante e signicativo.
Per concludere, questa mostra si articola in due sezioni, la prima ottocentesca e la seconda concentrata sull’arte contemporanea. Un insieme di opere che di Giorgio de Chirico e di Pablo Picasso, di cui la mostra espone un dipinto che si trova nella Pinacoteca di Brera.
L’influenza di Raffaello su artisti come Luigi Ontani, Salvo, Christo, Francesco Vezzoli, Vanessa Beecroft e Giulio Paolini che ha realizzato per l’occasione Studio per Estasi di San Sebastiano è molto rilevante: l’opera di Paolini non è in mostra alla GAMeC ma è ospitata nello spazio occupato solitamente nell’Accademia Carrara dall’originale.
Francesco Demartini