Fiorello appena salito sul palco viene immediatamente interrotto da un’incursione.
https://youtu.be/EK1oQxWF_GM
Fiorello avuto l’onore di aprire il Festival di Sanremo, concessogli da Claudio Baglioni il direttore artistico di questo sessantottesimo Festival di Sanremo, è stato “anticipato” dall’incursione di un signore che è immediatamente salito sul palco rubandogli la scena.
Questo signore, molto educato chiedeva di parlare con il Procuratore e si è lamentato che da molto tempo cercava di parlare anche con il sindaco di Sanremo.
Fiorello ha gestito in maniera simpatica ed anche un po’ sarcastica la situazione dando seguito a molteplici battute che hanno subito scaldato il pubblico del tipo:
Faccio il Pippo Baudo della situazione,
riferendosi al Festival del 1995 condotto da Baudo che subì anche egli una specie di incursione da un uomo che tentava di gettarsi dalla balconata del teatro Ariston. Incursione, tra l’altro, gestita piuttosto bene dal Pippo nazionale.
Rosario Fiorello ha poi aggiunto che sperava che questo signore potesse risolvere il proprio problema.
Fuori dall’Ariston ha poi continuato esprimendo rammarico per questa persona ed ha però lasciato intendere che poteva anche accadere qualcosa di pericoloso. Tirando così una frecciata alla sicurezza del Festival.
Bisognerà infatti indagare come sia stato possibile che una persona possa essere salita sul palco indisturbata ed eludendo i controlli di sicurezza.
Indubbiamente è alquanto disdicevole che una persona per poter essere ascoltata, per poter avere almeno un cenno di considerazione su una problematica sociale, debba arrivare spesso a gesti eclatanti, unicamente per avere la facoltà di chiedere e ottenere ciò che magari è un diritto.
Questo signore molto educato, come poi si può vedere nel video, è una persona molto affranta, alla ricerca disperata di un lavoro che non trova da due anni. E’ un signore che chiede scusa e si vergogna quasi del gesto di richiesta di aiuto che ha fatto.
Nella speranza che le sue richieste vengano accolte e che trovi un lavoro, rammentiamoci che non sono affatto queste la persone che devono vergognarsi, ma certamente coloro che li mettono in queste situazioni.
Raffaella Presutto