The Post il nuovo film di Steven Spielberg da oggi arriva nelle sale italiane. Già candidato a 2 premi oscar per il 2018 (miglior film e migliore attrice a Meryl Streep), il lungometraggio arriva durante una presidenza degli Stati Uniti non molto rispettosa del mondo giornalistico in generale. Ovviamente questo non è certo un caso. Anzi, richiama volontariamente l’attenzione su quello che sta diventando sempre più un problema di libertà d’informazione. Quale modo migliore per farlo se non quella di proporre una storia del nostro passato recente che riguarda un’epica vittoria del mondo giornalistico.
Oltre a una regia di spessore, la pellicola vanta un cast di primissima scelta su cui svettano la già citata Meryl Streep e Tom Hanks.
Di seguito le immagini del trailer
The Post: la trama
Durante il periodo della guerra in Vietnam Daniel Ellsberg, uomo del pentagono e economo contrario al conflitto in atto, pubblica circa 7000 pagine di documenti riservati riguardanti i rapporti con il Vietnam.
Questi documenti verranno pubblicati inizialmente dal New York Times. Successivamente, però, a causa di una ingiunzione della corte suprema americana il giornale viene impossibilitato a proseguire. Sarà dunque il Washington Post riprendere in mano i documenti rilanciando l’inchiesta. Questo soprattutto grazie al coraggio del suo editore, Katharine Graham (Meryl Streep) e del suo direttore, Ben Bradlee (Tom Hanks).
The Post: i fatti storici
La pellicola narra di vicende realmente accadute agli inizi degli anni ’70. In particolare della pubblicazione dei cosiddetti “Pentagon Papers”.
Questi documenti erano circa 7000 pagine top-secret redatte dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, che presentano uno studio approfondito sui rapporti tra il governo americano e il Vietnam tra il 1945 al 1967.
Inizialmente pubblicati dal New York Times, queste carte vennero successivamente diffuse anche dal Washington Post (perno su ruota la trama principale del film). La cosa fece infuriare un Nixon che cerco di impedirne la pubblicazione con ogni mezzo. Essendo già al minimo della sua popolarità, l’allora presidente, mise in moto una serie di eventi atti a controllare illegalmente diversi rami delle istituzioni. Successivamente proprio a causa di ciò verrà sottoposto all’impeachment per lo scandalo Watergate che gli costerà la presidenza.
The post, dunque, lo si potrebbe considerare, in un certo senso, un prequel del film culto Tutti gli uomini del presidente del 1976.
Emanuele Algieri