La parità di genere è spesso difficile da raggiungere. Non si può negare, tuttavia, che le donne si impegnino al massimo per raggiungere gli stessi traguardi della loro controparte maschile. Lo dimostrano le matricole dell‘Università di Oxford: nel 2017, il prestigioso ateneo britannico ha ammesso più ragazze che ragazzi.
L’importanza storica della “svolta rosa” di Oxford
A certificare lo storico sorpasso è l’UCAS, (University and Colleges Admissions Services), organizzazione che gestisce le procedure di accesso nel mondo accademico del Regno Unito. Secondo i dati relativi al 2017, sono stati ammessi ad Oxford 1070 ragazze e 1025 ragazzi. Un sorpasso di misura (45 donne in più, rispetto agli uomini) che tuttavia fa rumore. Infatti, l’ateneo di Oxford ha a lungo rappresentato una roccaforte dell’istruzione d’élite, tradizionalmente riservata agli uomini. L’Università di Oxford è una delle più antiche istituzioni accademiche d’Europa. La sua fondazione è avvenuta in più fasi durante il Medioevo: mentre le prime testimonianze della presenza di un centro di studio e ricerca in quest’area risalgono al 1096, la fondazione ufficiale dell’Università sembra attestarsi attorno al 1231.
L’inserimento delle donne in questa istituzione è stato un processo lungo e complesso e l’esclusione del genere femminile non può certo ascriversi alle epoche più antiche. Nel 1878, venne inaugurata la Lady Margaret Hall, uno spazio dove le donne potevano frequentare le lezioni ma non laurearsi. Le prime laureate arrivarono negli anni Venti del Novecento. Infine, i college (residenze studentesche, di supporto alla preparazione accademica) rimasero appannaggio maschile fino al 1974. Va segnalato che, nel mondo anglosassone, la separazione tra scuole maschili e femminili è maggiormente accettata e diffusa. Tuttavia l’esclusione (quasi totale) delle donne da un’istituzione di prestigio non può essere archiviata come tradizione.
Fortunatamente Oxford è corsa ai ripari.
L’ultimo segnale di un’inversione di tendenza
Negli anni più recenti le donne hanno ampiamente recuperato terreno. Infatti 10 dei 38 college oxfordiani sono retti da presidi donna. Inoltre, è particolarmente degna di nota la nomina della professoressa Louise Richardson a Vicerettore dell’Università nel 2016.
In questo contesto, l’aumento delle studentesse ammesse, sebbene riferito ad un solo anno e analizzato con cautela da alcuni, fa ben sperare. Così, mentre il trend mondiale conferma un rendimento scolastico migliore per le donne, questi successi al femminile, aiutano Oxford a smarcarsi da alcune accuse di sessismo.
Infatti, nel 2014, il presidente della “Oxford Union Debating Society” fu arrestato con l’accusa di molestie sessuali. Invece nel 2010. alcuni ragazzi del “Pinguin drinking Club”, sempre ad Oxford, furono sospesi perché classificavano le ragazze in base alle dimensioni del seno.
Insomma, i pregiudizi non sono completamente superati ma le donne hanno dimostrato di poterli affrontare e sconfiggere.
Gessica Liberti