Quello che deve far riflettere delle promesse, fatte con toni imperativi in campagna elettorale, non sono le intenzioni dei poltici, ma il volere del popolo
“Aboliremo lo jobs act“ dice Berlusconi senza specificare che non si tratta di una medicina per il mal di testa. Va sul sicuro, il risultato è facile, una somma tra lavoro, diritti, precariato, Renzi, che ha un risultato per molti “sbagliato” a prescindere, e così il buon Silvio si aggiudica una fetta di votanti.
Di Maio rilancia con l’abolizione di 400 leggi in un anno. “Quali leggi?” non è importante quali, e infatti dichiara che sarà il popolo del web a decidere tramite una democraticissima votazione. E anche il penta-candidato si assicura il favore di una porzione di popolo.
Salvini, invece, punta ai vaccini: “Ho vaccinato la mia prole ma abolirò l’obbligo vaccinale“. Il leghista così, punta ad attirare a se, non solo il popolo del: “è stato il negro”, ma anche quello che vede nei vaccini un nemico da combattere. Renzi, si appoggia alle promesse degli altri, ritenendole costose, non realizzabili, e dice che il PD farà altro e in maniera migliore, in base alle possibilità economiche del Paese.
Le solite…
Ovviamente, le promesse non sono solo quelle elencate, ci sono anche le solite, ripetute ad ogni elezione: più soldi e benessere per tutti, più lavoro, più diritti, più, più, più… mai meno, ammesso che non si parli di migranti, tasse e doveri. Ma quelle citate sopra, sono le prime, l’antipasto, la partenza allo scattare del verde, e chi parte davanti ha sicuramente un ampio vantaggio.
Le contestazioni non si fanno aspettare, e, specialmente nei social, la gente esprime il proprio lecito dissenso per una promessa, favorendone un’altra, del resto: “Qualcuno si deve pur votare”. Ora, quelle dei politici, non sono parole dette tanto per dire, non sono promesse fatte a caso, o per latitanti ideali politici, ma servono a calamitare dalla propria parte, quante più persone possibili, devono essere condivisibili dalla maggior parte degli elettori, e possono essere quindi utilizzate per avere un quadro generale di ciò che pensano gli italiani.
Siamo ciò che votiamo
Siamo ciò che i politici promettono, e le promesse diventano sempre più populiste, gentiste, mediocri. Si passa dall’abolizione di cose a caso, ad una volontà di autogestione degna dei primi anni di scuole superiori. Del resto, i tanto contestati politici italiani, sono l’immagine speculare del popolo, che contestando, si contesta.
Italiani brava gente ?
Noi italiani, siamo quelli che rimpiangono un ricordo senza memoria, quelli del: “quando c’era lui”. Siamo quelli che cercano una motivazione legalmente accettabile, senza il sapore di evasione, per non pagare le tasse, ma pretendono servizi che funzionino.
Siamo quelli che timbrano il cartellino e lasciano il posto di lavoro per andare al baretto, quelli che si ingegnano per non pagare la pay tv, quelli che rimpiangono la vecchia democrazia cristiana, dicendo che: “Si vero che mangiava, ma faceva anche mangiare”.
Siamo quelli che urlano: “meritocrazia” nelle piazze e chiedono raccomandazioni negli uffici, quelli che aspettano ancora il politico che li chiami a casa per uno scambio tra voto e “posticino”. Siamo quelli che parcheggiano al posto dei disabili perché: “tanto ci metto cinque minuti“ e che usano le quattro frecce come fossero un nullaosta per fare con la propria auto ciò che si vuole.
Siamo quelli che se non c’è sanzione, allora si può fare, a discapito di buonsenso e autodisciplina. Siamo quelli che nel 2018 sfilano vestiti di nero al centro di Roma in memoria dei “camerati caduti” alla faccia dell’apologia del fascismo, insultando la storia e il sacrificio di chi ha lottato per rendere questo paese, un paese libero.
Salve Salvini
Salvini però, riesce a dare una nota positiva con la sua promessa dell’abolizione dell’obbligo vaccinale. Infatti i suoi alleati, prendono immediatamente le distanze dalle parole del leader leghista, spaventati dalla perdita di consensi che queste avrebbero potuto scatenare. Significativo segnale, per una volta, in favore del buonsenso e a discapito della demonizzazione che i vaccini stanno subendo. Gli Italiani alla salute ci tengono!!!
Il cambiamento
Probabilmente, l’idea del cambiamento, quella del politico cattivo e disonesto che lucra su di un popolo buono e onesto, è la prima cosa che bisogna cambiare, la prima cosa che si scontra con una realtà che vede l’attuale politica perfettamente in linea con la mentalità media del “furbo”. Del resto, oggi, in quanti vorrebbero al Governo il proprio vicino di casa ?
Andrea Ianez