E’ stato ucciso Oscar Perez, 36 anni, ex poliziotto della scientifica e attore venezuelano. Oppositore del governo Maduro, lo scorso giugno sorvolò in elicottero il Ministero dell’Interno e la Corte attaccando i due edifici con granate e armi da fuoco.
Tutta colpa del telefono
Oscar Perez è stato ucciso in uno scontro armato con le forze di sicurezza venezuelane. A tradirlo, e a permettere che la sua posizione venisse rintracciata, è stato proprio il suo telefono satellitare. Si trovava nel quartiere El Junquito di Libertador, ad ovest di Caracas. A riportare la notizia della sua morte è stata la Cnn, che ha citato fonti venezuale.
Il Ministero dell’Interno aveva già riferito dell’uccisione di “membri di una cellula terroristica che ha opposto resistenza”, cinque componenti sono stati arrestati. Due agenti sono morti nel corso dell’azione.
Oscar Perez doveva morire a tutti i costi
Le forze di sicurezza, la polizia e la Guardia Nazionale hanno fatto irruzione nel quartiere di El Junquito alle prime luci dell’alba. Oscar Perez ha diffuso un primo video in cui lo si vedeva annunciare un negoziato con le autorità. Lo stesso ex poliziotto assicurava di non cercare lo scontro. Ma le forze di sicurezza non erano dello stesso parere. Nessun negoziato poteva essere intrapreso per loro. E così, poco dopo il primo video, Oscar Perez ne ha diffuso un secondo, che mostra come il presidente Maduro si libera dei suoi oppositori. Oscar appare infatti col volto sporco di sangue e denuncia:
Ci stanno uccidendo.
A colonna sonora delle sue parole si sentono in sottofondo rumori simili a esplosioni.
I suoi ultimi video caricati sui social lo mostrano col volto macchiato di sangue. L’uomo è accovacciato a terra mentre sopra la sua testa le pallottole esplose dalle forze di sicurezza sibilano. In sottofondo, agghiaccianti le parole di uno dei suoi compagni:
Abbiamo famiglie, e vogliamo rivederle!
Oscar Perez diceva di voler negazione la resa, ma, aggiunge
Ci vogliono uccidere.
https://www.youtube.com/watch?v=uthG-czxo9w
Perché Oscar Perez doveva essere eliminato
Lo scorso 27 giugno Perez sorvolò il centro di Caracas per ore. Era a bordo di un elicottero che portava come bandiera l’articolo della Costituzione venezuelana che ordina al popolo la ribellione contro chi abusa del potere. I poliziotti ribelli lanciarono dal velivolo delle granate contro la sede della Corte Suprema e spararono contro il Ministero degli Interni e della Giustizia. Non causarono nessuna vittima. Maduro gridò al complotto, un altro finanziato dagli USA, e proclamò Oscar Perez
Il peggiore dei traditori.
A Perez non restò che scomparire dandosi alla clandestinità. Si fece però vedere in varie occasioni, pubblicando video che chiamavano alla rivolta armata contro Maduro.
Il colpo grosso a dicembre
Il 19 dicembre, Perez e i suoi uomini presero d’assalto un’unità della Guardia Nazionale. Neutralizzarono le guardie e rubarono armi da guerra. L’azione fece sì che Maduro annunciasse in Tv che l’ex poliziotto era diventato
Il nemico numero uno della patria.
La ricostruzione dei fatti ufficiale giustificherebbe la morte di Perez e dei suoi compagni. Le forze di sicurezza hanno dichiarato infatti che i “ribelli” hanno attaccato la polizia mentre si negoziava la loro resa. I video girati da Perez ci mostrano però tutta un’altra verità.
Lorena Bellano