Il buco nero più lontano mai visto prima è stato trovato da una squadra di astronomi ricercatori. La sua formazione dovrebbe essere avvenuta circa 690 milioni di anni dopo lo scoppio del Big Bang. Attualmente questo enorme buco nero si troverebbe ai confini dell’Universo e secondo dei calcoli effettuati, la luce emessa dai gas che sono soggetti all’attrazione gravitazionale dello stesso, impiegherebbe circa 13 miliardi di anni per giungere alla Terra.
Quest’ultimo è un dato davvero rilevante per interpretare la distanza che ci separa da questa entità galattica appena scoperta.
Il buco nero potrà darci qualche informazione sull’Universo?
Questo nuovo buco nero appena scoperto ha permesso ad un team di 18 scienziati di conoscere dei nuovi aspetti in merito all’Universo che ci circonda. Questo perché sarebbe unico nel suo genere e vanterebbe delle caratteristiche mai viste prima.
Uno studio effettuato e pubblicato sul sito “Nature”, evidenzierebbe le modalità con cui, grazie a questo buco nero, si potrebbero ottenere informazioni rilevanti in merito alla formazione delle stelle, alla nascita dei nuovi pianeti e all’evoluzione dell’Universo stesso.
La luce sotto forma di radiazioni che è giunta alla Terra ha permesso di scovare la galassia primordiale a cui sarebbe associato il buco nero trovato.
Ma chi sono i responsabili della scoperta? Ad aver scovato questa fenditura nello spazio sarebbero stati: il telescopio Magellano in Cile, le antenne del Noema array dell’Iram, situate in Francia e il radiotelescopio Very large array, situato in Messico.
L’esperto Roberto Decarli ha spiegato a “Repubblica” che i ricercatori sarebbero stati in grado di osservare le radiazioni emesse dai gas mentre cadevano dentro il buco nero e scaldandosi, sarebbero successivamente fuoriuscite, emettendo moltissima luce, tanta da oscurare le stelle della galassia che ospita il varco spaziale in questione.
Secondo Decarli, questo oggetto si troverebbe in una fase di “transizione dell’Universo” e per merito di questa scoperta, con molta probabilità si potranno acquisire informazioni non ancora note all’uomo. E’ notevole osservare quante possibilità possa offrire, la scoperta di un buco nero, alla Scienza.
Jacopo Pellini