La nostra società è un microcosmo curioso, basti pensare a quante cose siano considerate frivole fino a che non ci vengono regalate. Quante volte passando tra i negozi dei centri commerciali ci è capitato di vedere luminosi stand omaggiarci di cose che diventano indispensabili nel momento in cui sono gratis. La nostra mente funziona così, ecco, immaginate di essere un bambino di tre anni che quello stand lo vede gigantesco e il palloncino dozzinale in regalo diventa subito un doblone d’oro.
La vicenda
In un centro commerciale a Padova ad un bambino di tre anni è stato negato un palloncino. Niente di che, non è la notizia del giorno. Potrebbe essere per qualsiasi motivo, magari stava urlando e trascinando la madre per la giacca e quindi qualcuno ha deciso che non lo meritava? O forse l’omaggio era esaurito e con imbarazzo si è dovuto dire al piccolo che non avrebbe avuto il suo palloncino? “A te no perchè sei cinese” ha detto la titolare del negozio. Non abbiamo sbagliato l’anno e, purtroppo, nemmeno il contesto. Sì, siamo nel 2017 e sì, è successo in un centro commerciale nel periodo natalizio. Quello che poteva essere un regalo extra mentre si girava alla ricerca dei pacchetti da mettere sotto l’albero, è diventato un triste episodio xenofobo. “E’ stato un gesto razzista“, dice la donna. “Io sono cinese ma vivo da molti anni in Italia, mio marito è italiano e nostro figlio è nato in Italia. E’ incredibile che ci siano persone che fanno discriminazioni tra bambini di tre anni“.
Non è solo un palloncino
Mentre c’è chi penserà che questo non sia un articolo di prima importanza, fermatevi a pensare cosa avreste fatto davanti a una scena del genere, appena prima di tornare a casa a pregustare la vostra aria natalizia. Il vostro spirito magnanimo da film della vigilia non può e non deve esistere solo di facciata. Non siate come chi nega un palloncino a un bambino ma poi corre a prendere posto sulla prima bancata in chiesa.
Stefano J. Bazzoni.