Quando pensiamo ad un furto, di solito ci viene in mente l’immagine di una villa svaligiata o eventualmente di una rapina in banca. Alcuni ladri però hanno voluto essere “originali” e scostandosi da questo modello hanno derubato la Polizia Municipale.
Sottratte armi ai vigili urbani di San Francesco al Campo, nei pressi di Torino
Il furto in questione è avvenuto a San Francesco al Campo un comune in provincia di Torino che conta circa 5.000 abitanti. Nella notte tra il 6 ed il 7 dicembre alcuni ladri si sono introdotti negli uffici comunali dove ha sede anche la Polizia Municipale e hanno sottratto le armi in dotazione ai vigili urbani della città.
Non si sa ancora molto della dinamica esatta dello svolgimento degli eventi. Sono state rubate 6 pistole “Beretta” calibro 9, ovvero la totalità delle armi a disposizione del Corpo di Polizia Municipale.
Le pistole erano custodite in due casseforti che sono state asportate dai malviventi i quali si sono dileguati dopo aver prelevato anche alcuni tesserini identificativi ancora in bianco, destinati agli agenti.
Attualmente sono in corso le indagini, a cura dei Carabinieri della Compagnia di Venaria che non escludono alcuna pista investigativa. Il principale nodo da sciogliere riguarda il sistema d’allarme che non è scattato in tempo utile. Le maggiori speranze sono riposte nei video registrati dalle telecamere di sorveglianza della zona circostante il Municipio di San Francesco al Campo. Le immagini sono ora al vaglio degli inquirenti che stanno tentando di identificare i ladri, al momento ignoti.
Riflessioni
Fin qui il caso di cronaca, cui sicuramente le indagini troveranno una soluzione definendo dinamiche e responsabilità. Alcune riflessioni vengono in mente quando si cercano di ipotizzare i moventi di azioni criminali simili a quella descritta. A questo proposito, le modalità di utilizzo di questo tipo di bottini non sono per nulla rassicuranti. Infatti le armi così ottenute possono essere riutilizzate dai malviventi per compiere ulteriori rapine o per alimentare il commercio illegale di armamenti, cui contribuisce anche la criminalità comune.
Infine è degno di nota il furto dei documenti utili ad identificare gli agenti. In questo caso lo scopo potrebbe essere quello di creare identità false con cui truffare ignari cittadini.
A questo proposito, è bene ricordare di verificare sempre l’identità degli individui che affermano di dover effettuare controlli di varia natura nelle abitazioni private.
Un buon metodo può essere quello di telefonare all’ente a cui la persona dice di appartenere (es. Comune, A.S.L. ecc.) per verificare la veridicità delle sue affermazioni.
Gessica Liberti