Qual è il segreto della Navratilova o John McEnroe? In un mondo in cui prevale l’utilizzo della mano destra e dove i mancini rappresentano soltanto il 10 per cento della popolazione, è singolare che in alcuni sport superino il 30 per cento.
Gli atleti mancini sono numerosi
Molti sono gli atleti mancini. Spesso però chi utilizza la parte sinistra in qualche modo viene guardato con sospetto, bravura a parte. Inoltre non sempre mancino significa essere più forte ma dipende in gran parte da quale attività pratichi.
E’ il punto di partenza di Florian Loffig, ricercatore nel dipartimento di scienze sportive dell’Università di Oldenburg. Analizzando i database di discipline sportive in cui si ha una manualità specifica (come tenere in mano una racchetta), ha cercato di capire perché in alcune attività sportive i mancini primeggino ma anche perché esiste un plurimorfismo delle mani, ovvero per quale motivo l’una prevale sull’altra.
Ha preso in esame il baseball, badminton e cricket, ma anche tennis, squash e ping pong. Considerando sei stagioni sportive, dal 2009 al 2014 e prendendo i top 100 di ogni disciplina.
Una volta erano guerrieri
La base dello studio è l’ipotesi del combattimento. Questa ipotesi suggerisce che nonostante la frequenza di un giocatore mancino sia bassa, abbia rappresentato nel tempo un carattere vantaggioso, per esempio una maggiore capacità di prevalere nei combattimenti, e quindi si è tramandato nel corso di migliaia di anni.
Un destrimano potrebbe essere “spiazzato” da un avversario che assume una posizione opposta alla sua, impedendogli di prevedere la sua reazione. Che però deve essere molto rapida.
La rapidità è tutto
E’ emerso che i mancini hanno maggior successo nei giochi in cui il tempo di reazione è minimo, mentre in quelli in cui c’è più tempo per riflettere e prendere delle decisioni giocare di sinistro non è un valore aggiunto.
Si è considerato come tempo di reazione l’intervallo medio (in millisecondi) dell’azione tra due giocatori.
Negli sport con racchetta invece è stato considerato il momento di contatto della palla con la racchetta.
In assoluto lo sport con tempi di reazione minimi è il ping pong, risultato essere infatti l’attività con la maggior percentuale di mancini. Anche il baseball ha numerosi lanciatori che usano la mano sinistra, mentre squash e badminton non sono significativi.
A quanto pare nei combattimenti ravvicinati, in cui appunto il tempo di reazione del combattente doveva essere brevissimo, probabilmente anche la diversa postura giocava un ruolo determinante.
Solo per professionisti
In ogni caso se non siete un professonista, non preoccupatevi se a tennis o ping pong vi trovate di fronte un mancino: infatti, solo ad alti livelli, dove la pressione dei tempi di gioco è notevole, si notano differenze.
Comunque, non fidatevi.
Alessandro Desogus