Si ha notizia del giubbotto antiproiettile a partire dal 500′, ma si distruggevano e divenivano inutilizzabili. Poi, in molti casi, addirittura erano inutili. Bisogna aspettare la seconda guerra mondiale per veder partorire degli esemplari che si rispettino, perchè si passò da armature a giubbotti.
La nascita del giubbotto
Il flak jacket è il ponte fra armature e giubbotti. Garantiva la salvezza se si veniva sparati da pistole di piccolo calibro a lunga distanza. La vera evoluzione di questa camicia salva vita la dobbiamo alla scoperta del kevlar nel 1971.
FLAK JACKET
Qual’è il funzionamento del giubotto antiproiettile? Semplice! Quando si tira una palla in porta, la rete si tende e l’urto viene distribuito lungo la maglia fino a fermare la palla. Il concetto è lo stesso.
Il giubbotto antiproiettile era fatto prima di nylon, in seguito di kevlar.
Il kevlar da solo è un ottima “rete“, ma è inefficace contro violenti scontri da oggetti appuntiti. Allora è trattato con un fluido non newtoniano, un fluido che cambia densità a seconda della velocità e forza a cui sono soggette. Si usa una polvere di silice sciolta nel polietilene glicole
Giubotti più potenti sono maggiorati interponendo pannelli di kevlar con pannelli metallici, ceramici, o plastici,
per rompere la punta del proiettile e attutire meglio i frammenti. I metalli sono: acciaio, alluminio e titanio.
I ceramici sono il carburo di boro ed il carburo di silicio. I pannelli plastici sono il poliuretano. La scelta del tipo di pannello influisce sul peso, il quale può raggiungere i 15 kg.
Livelli di affidabilità del giubbotto
In genere, offrono solo protezione frontale e retro, ma i più costosi garantiscono anche copertura laterale.
Sono due le scale di potenza del giubotto, quella americana e quella tedesca. La scala americana è la NIJ:
livello 1, livello 2, livello 2 bis, livello 3, livello 4. Aumentando il livello, aumenta la resistenza al calibro, peso e velocità del proiettile. Nel livello 4 viene garantita la salvezza da un proiettile calibro 30-06, 10,7 grammi e 878 m/s
Daniel Pastore