Prete posta su face book domanda shock. Paragona Emma Bonino a Totò Riina.
Ancora un prete ed ancora a Bologna. Dopo il post del prete di Bologna Lorenzo Guidotti, il quale ammoniva e colpevolizzava una minorenne vittima di stupro, https://www.ultimavoce.it/ragazza-denuncia-stupro-prete-di…/ è il turno di un altro prete che si rende protagonista con un altro post fuori luogo.
Il prete paragona Emma Bonino, per le sue lotte relative alla legge sull’aborto, agli omicidi del mafioso Totò Riina, sottolineando nei commenti relativi al suo post che moralmente non ci sia alcuna differenza tra i due. Rammenta anche che il Concilio Vaticano II ritiene l’aborto al pari di genocidio ed omicidio volontario.
Il post che era pubblico, dopo le varie polemiche è stato reso, ovviamente, privato.
Questi preti scellerati, che fanno i coraggiosi postando ignominie offendendo la morale pubblica oltre che le persone pur di avere un attimo di notorietà, un esame di coscienza loro se lo fanno? Prima di permettersi di paragonare un mafioso ad una parlamentare che ha lottato secondo le leggi italiane e non quelle vaticane, si è posto la domanda di quanti omicidi abbia compiuto la chiesa? Quanti aborti di bambini sono stati trovati nei sotterranei o negli orti di vari conventi magari frutti di violenze di preti sulle suore? Se si dovesse andare ancora più indietro nel tempo dovremmo ricordarci anche delle crociate.
In un periodo storico ove pare che il Vaticano guidato da papa Francesco si stia “modernizzando”, sbucano a iosa, pretucoli che cercano di riportare la chiesa all’oscurantesimo. Sembrerebbe quasi che certe affermazioni siano delle provocazioni più che indirizzate alla popolazione ma alla stessa comunità ecclesiastica.
Questi spot così inopportuni offendono la morale e l’onestà intellettuale di una società civile. Divulgati poi da persone che, per quello che concerne il loro credo, non hanno un vissuto per poter obbiettivamente sindacare su scelte ed argomenti inerenti oltretutto ad un altro genere che non è di certo il loro.
Bisognerebbe che ogni tanto, prima di sputare sentenze, si ricordassero ciò che predicano:
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo?
Dal Vangelo di Luca cap. 6 versetto 41-42.
Raffaella Presutto