Contact portò a Jodie Foster – nel 1998 – una nomination ai Golden Globe e un Saturn Awards come miglior attrice. Tratto dall’omonimo romanzo di Carl Sagan – scrittore e astronomo – il film, diretto da Robert Zemeckis, racconta l’incredibile viaggio di Ellie Arroway. La ragazzina ama parlare con la ricetrasmittente del padre, cerca voci e messaggi… vorrebbe sentire la voce degli extraterrestri e anche quella della madre che non ha mai conosciuto. Ma sa che non è possibile.
Un malore improvviso le porta via anche il padre. Ellie è rimasta da sola. La sua voglia di conoscere l’universo la porta a studiare le onde radio. Una volta cresciuta, diventata una donna dedita alla scienza e senza fede, entra a far parte del gruppo di ricerca SETI. Ellie cerca le prove di vita intelligente su altri pianeti, cerca senza sosta un contatto – Contact – in grado di ridarle fiducia, di riaccendere la sua fede… nel divino. Anche se lei ancora non lo sa.
https://www.youtube.com/watch?v=gbR9Nawc6pM
Ellie, dopo aver intrecciato una breve relazione con un teologo, lascia Porto Rico per il New Mexico. Il progetto SETI, con nuovi fondi e una nuova squadra, finalmente intercetta un segnale: è l’inizio di una svolta per il mondo intero. I segnali raccolti, provenienti da Vega, in realtà sono schemi per la costruzione di una navicella spaziale. Ellie riuscirà a trovare nuove forme di vita? Il suo viaggio le restituirà la fede persa?
Contact inizia con le immagini del nostro pianeta e con i suoni di canzoni e programmi televisivi terrestri, dispersi nello spazio e nel tempo. Pian piano la Terra si allontana, diventando un minuscolo granello nell’immenso. Stelle, pianeti, satelliti, galassie… e poi il silenzio. Il viaggio di Jodie Foster e della sue Ellie è pura fantasia.
Ma ciò che la protagonista di Contact trova alla fine di questo film è un qualcosa che nessun telescopio potrà mai rintracciare. Perché l’amore per la vita – e per chi ha voluto donarcela – è un battito costante in grado di sopravvivere anche alla morte. E l’unico strumento in grado di percepire quel suono è la volontà delle nostre memorie e del nostro cuore.
Luca Foglia Leveque