Sono entrate in vigore in Itala recentemente le nuove norme che puntano al controllo degli strumenti finanziari.
Si tratta di norme che arrivano in attuazione della direttiva MiFIDII (Market in financial instruments directive – direttiva 2014/65/UE) e del regolamento MiFIR (Markets in financial instruments regulation – regolamento (UE) 600/2014).
Una risposta efficace che garantisce l’adeguamento alle disposizioni europee e in Italia si è tradotta nel decreto legislativo 3 agosto 2017 n. 129 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 198 del 25 agosto.
Il decreto legislativo aumenta la trasparenza delle negoziazioni e la vigilanza
Il decreto legislativo rivede il testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, il D.lgs .n 58/1998 per la precisione, e punta da un lato ad aumentare la trasparenza delle negoziazioni, tutelando gli investitori attraverso una maggiore responsabilizzazione degli intermediari, dall’altro a rafforzare i poteri di controllo esercitati di dalle autorità di vigilanza di settore.
Le norme quindi consentono un controllo attento su banche, compagnie assicurative, broker del trading online, istituti di pagamento Robo Advisor, società di investimento mobiliare (SIM), società di gestione del risparmio (SGR) che prestano servizi di investimento, operatori nel settore dell’energia e delle materie prime (energy e commodity player).
Le norme sono state elaborate essenzialmente per garantire un’informazione corretta ad uso e consumo degli investitori, ma anche per regolare gli eventuali conflitti di interessi che potrebbero nascere fra le parti.
Regole più ferree
Grazie al decreto le regole diventano più ferree, offrendo ai clienti un utile supporto e l’evoluzione di un mercato dove i prodotti finanziari dovranno essere, per forza di cose, adeguati alle esigenze dell’utenza, e fornire maggiore protezione.
In base alle regole del decreto le autorità di vigilanza preposte, e quindi Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati – ESMA, Autorità bancaria europea -EBA, Consob e Banca d’Italia, dovranno controllare costantemente.
Il decreto consegna alle autorità facoltà specifiche come quella di vietare o limitare la collocazione sul mercato di alcuni prodotti finanziari.
Le autorità vengono poste al centro e il loro compito sarà quello di prendere visione dei prodotti, valutandoli con attenzione, vietandone la commercializzazione per il tempo necessario al controllo laddove vengano ravvisate incongruenze.
L’intervento delle autorità si paleserà se un prodotto verrà considerato dannoso, o in grado di destabilizzare il mercato o comprometterne l’integrità.
Al primo posto restano quindi gli interessi degli investitori, da tutelarsi con estrema attenzione.
Maggiore comunicazione e disciplina univoca in tema di segnalazione delle violazioni
Il decreto legislativo estende agli operatori l’obbligo di una maggiore comunicazione, soprattutto in tema di costi ed oneri, connessi ai servizi di investimento oppure accessori.
La nuova norma introduce aspetti rilevanti anche in tema di consulenza finanziaria, laddove gli intermediari offrano pareri sugli investimenti.
In questo caso gli intermediari dovranno condividere anticipatamente con i clienti le motivazioni della proposta d’investimento, perchè l’iter si concluda nel pieno rispetto delle aspettative della clientela.
Il decreto legislativo prevede una disciplina univoca rispetto al sistema finanziario dell’istituto della segnalazione delle violazioni, con l’intento di introdurre tematiche di carattere generale e consentire la denuncia di irregolarità interne ed esterne.
E per finire le nuove norme finanziarie disciplinano l’operato di banche, appartenenti a paesi stranieri.