Stop a fatturazione ogni 28 giorni, quanto previsto dall’emendamento del decreto fisco depositato al Senato.
Il testo del decreto depositato modifica la legge del 1995 che ha istituito le authority, riferendosi a tutti i settori di competenza, per poter oltre bloccare chi già emette fatturazioni a 28 giorni oltre a chi era in procinto di farlo. La legge prevede più del doppio delle sanzioni oltre ad un indennizzo da € 50 per ciascun utente.
Le quattro compagnie telefoniche, affiancate ultimamente dalle pay tv, nonostante le ammonizioni e le probabili multe che potrebbe imporre il Garante per le comunicazioni, hanno continuato a fatturare 13 volte l’anno invece che 12. Quella che appare la differenza di pochi giorni in un mese, a fine anno per il consumatore diventa una fatturazione ulteriore. Le compagnie telefoniche o le pay tv, si ritrovano invece una mensilità di introiti maggiori all’anno. Se anche dovessero essere multate, le ammende arriverebbero al massimo ad 1 milione e 160.000 €. Multe pagabili nel 2018.
E’ stato verificato che gli introiti delle società telefoniche si sono maggiorati di circa 900 milioni all’anno per la rete fissa e 1di circa 290 milioni all’anno per la rete mobile per chi ha un abbonamento. Questi dati lasciano ben capire quanto sia vantaggioso pagare multe e non variare la fatturazione.
L’Asstel, associazione di tutti gli operatori telefonici, ha richiesto di voler incontrare sia il ministro dello sviluppo che i parlamentari promotori dei disegni di legge. Parrebbe che l’intenzione delle compagnie telefoniche, sia quella di richiedere un periodo di proroga di modo che, pur tornando alla fatturazione mensile, aumenterebbero i costi per i fruitori senza abbassare le entrate.
Quando il decreto entrerà in vigore, se mantenute le tariffe dell’anno in corso, i consumatori usufruiranno di un bel risparmio. Se dovessero aumentare i costi di fatturazione gli utenti avrebbero il diritto di recesso gratuito e ci sarebbe di conseguenza una corsa al ribasso da parte di altre compagnie telefoniche. Preparatevi alle telefonate assidue da parte dei call center.
Raffaella Presutto