Tutti gli italiani nel mondo, almeno una volta nella vita, hanno canticchiato o anche solo fischiettato una musica riconducibile a Giuseppe Verdi. In molti magari senza neanche sapere a quale opera quel motivetto si ricollegasse. Questo senza dubbio è un forte indice della grandiosità artistica rappresentata dal compositore emiliano. Oggi ricorre il 204simo anniversario della sua nascita. Tuttavia fermandoci un attimo a riflettere non possiamo che concludere che, sebbene ufficialmente morto nel 1901, sia a tutti gli effetti una figura immortale. Quanto appena detto può sembrare banale o retorico, ma molto spesso sono proprio queste piccole considerazioni che sono importanti per ricordare tutto ciò che di buono il nostro paese ha prodotto durante la sua storia.
Verdi: compositore geniale e attivista politico
Fonte: http://i1176.photobucket.com/albums/x323/enotrius2/MAZZINI%201891/1876GIUSEPPEVERDISENATORESTEFANONI1885.jpgOrmai stiamo lentamente e rovinosamente buttando via tutto il nostro patrimonio artistico e culturale. Tanto le istituzioni quanto i cittadini sono colpevoli di questo. Magari qualcuno potrebbe chiedersi, a questo punto, cosa c’entri questo discorso col noto musicista. Ebbene tra le tante caratteristiche che resero grande Verdi, vi fu anche uno spiccato patriottismo e un notevole attivismo politico volto all’unificazione d’Italia. Anche per questo sembra ridicolo, più che ironico, che proprio il Va’ pensiero sia stato scelto da un movimento dichiaratamente secessionista. Paradossale, senza dubbio, scelto come inno del solo Nord Italia da contrapporre all’inno di Mameli. Non si può nemmeno immaginare cosa avrebbe potuto scatenare tutto questo nel compianto artista. A lui poi, che fu anche eletto al Parlamento dell’appena nato Regno d’Italia e che successivamente fu nominato membro del Senato italiano.
Giuseppe Verdi nel mondo
Ad oggi, come già accennato, le opere di Verdi rimangono tra le più conosciute e apprezzate nel mondo. Lo stesso colosso
informatico Google, nel 2009, creò un apposito “doodle” commemorativo nel giorno della sua nascita, il 10 ottobre appunto.
Nell’immagine oltre ad essere presenti gli elementi che lo rappresentano (come lo spartito e il violino), è presente lo stesso Verdi. Lo troviamo infatti raffigurato così come è impresso nell’immaginario collettivo, vale a dire con cappello, sciarpa, baffi e barba bianca.
In una Italia sempre più decadente, è dunque d’obbligo ricordare che una volta questo paese era il fiore all’occhiello della cultura mondiale. Il modo migliore per farlo è senza dubbio tenere viva la memoria di chi ha reso grande questa nazione, uomini come Giuseppe Verdi appunto. Ed è importante celebrarlo degnamente ancora oggi. Farlo significa impegnarsi e sforzarsi per far sì che si possa invertire questa tendenza discendente che la cultura italiana tutta sta purtroppo vivendo da troppo tempo ormai.
Emanuele Algieri