E’ in corso l’ottava edizione del Festival della Fotografia Etica a Lodi, iniziato sabato 7 ottobre, si concluderà domenica 29 ottobre. Quattro weekend ricchi di incontri, presentazioni ed inaugurazioni. Venti fotografi presenti, da tutto il mondo, che spiegheranno al pubblico genesi e significato dei loro progetti. Queste solo alcune delle iniziative previste durante il festival a Lodi, con al centro il rapporto tra fotogiornalismo e Ong.
Come nelle edizioni precedenti, gli argomenti che verranno affrontati e proposti – durante il festival della fotografia etica – allo sguardo e alla riflessione dei visitatori saranno davvero molti. Dalla realtà sudamericana a quella asiatica, percorrendo l’Africa e il Mediterraneo fino a risalire al cuore dell’Europa dell’Est. Progettato dal gruppo Fotografico Progetto Immagine, associazione di volontariato culturale non a scopo di lucro. Coordinato da Alberto Prina e Aldo Mendichi.
La manifestazione sarà composta da cinque sezioni, dedicate: al World Report Award 2017, lo Spazio ONG 2017, Uno sguardo sul mondo. A Glance On The World Area, lo Spazio Approfondimento e Corporate for Festival. Un insieme composito ed eterogeneo di proposte per adagiare i nostri occhi su quel caleidoscopio complesso e vasto che è il mondo, e la vita che lo attraversa.
I temi analizzati da interessanti reportage sono i seguenti: lo sminamento, il water grabbing, i conflitti dimenticati dell’area balcanica, il ritorno del colera ad Haiti e il rischio di estinzione dei cetacei. Nelle sezioni Uno Sguardo sul Mondo e Spazio Approfondimento sono raccolte storie del Sud America, Stati Uniti, Africa e dei fotografi dell’agenzia NOOR.
Perché realizzare un festival di fotografia etica?
Il Festival della Fotografia Etica rappresenta una realtà che negli anni si è ritagliata un ruolo internazionale, pur conservando una misura umana e legata al territorio. Infatti, nasce come un’esigenza della società e a Lodi ha trovato la condizione per potersi sviluppare al meglio. Crescendo gradualmente in armonia con il tessuto della città.
L’obiettivo che si pone è quello di celare una fotografia che incute riflessioni e pensieri; non si tratta di una fotografia fine a se stessa. Oltre a ciò, gran parte di quello che viene presentato è fotogiornalismo il cui scopo è raccontare e far conoscere. Adoperare la fotografia come uno dei linguaggi possibili per raccontare.
L’appellativo Fotografia Etica è l’involucro di una fotografia che racconta e fa riflettere storie dimenticate. Numerose storie, alcune magari già viste sui giornali, altre mai raccontate; in entrambi i casi si tratta di storie crude, violente. Alla base di tutto c’è l’etica umana, ovvero quel codice in continuo mutamento che, fin dai tempi di Socrate, distingue tra comportamenti buoni e cattivi. E poi, naturalmente, c’è la legge.
La fotografia Etica per raccontare l’attualità
La prima edizione del Festival della Fotografia Etica, svoltasi nel 2010, era focalizzata su progetti fotografici che avevano come committenti delle associazioni non governative. Di conseguenza di fondo c’era una motivazione sociale, più profonda di quella semplicemente documentaria o informativa. Successivamente si è esteso al fotogiornalismo e ai concorsi a tema locale, ma la sezione dedicata all’attività delle organizzazioni non governative rimane tuttora uno spazio fondamentale. Cinque esposizioni che declinano la loro capacità di intervento in tutto il mondo.
Il legame tra Ong e fotogiornalismo sarà anche il tema degli Stati generali della fotografia, che si svolgeranno nel terzo weekend del festival. La funzione sociale della fotografia come strumento efficace e pertinente la divulgazione e lo studio di informazioni e documenti sotto forma di immagini. In tutti i terreni del sapere e delle sue applicazioni, così in fotografia, l’etica ha un suo ruolo.
L’impiego poi, specifico nei numerosissimi campi di applicazione, ne sottolinea la sua portata nella società odierna, che non si fa scrupoli di genere per renderla portavoce delle visioni relative ai propri umori. Bisogni e interessi. Il rapporto tra etica, comunicazione e fotografia emerge in tutta la sua evidenza quando nel contesto di una globalizzazione mediatica lo scatto fotografico rimane proprietà delle persone e dei popoli. Che si raccontano con l’immagine veritiera colta nell’istante.
La fotografia etica riempie la lacuna disattenta della nostra esistenza e dirada pensieri disorientati di fronte alle immagini che scorrono nel festival. La fotografia per raccontare l’attualità tramite percorsi diversi e originali, con l’obiettivo manifestato di voler “creare un circuito virtuoso in grado di permettere alla fotografia di arrivare al pubblico e parlare alle coscienze.
Festival della Fotografia Etica 2017, Lodi.
Articolato in weekend dal 7 al 29 ottobre
si sviluppa attraverso un ricco programma
Felicia Bruscino