venerdì, 22 Novembre 2024

Udine, non vuole presentare l’autocertificazione sui vaccini: figlia respinta dall’asilo

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La discussione sui vaccini è stata al centro dell’attenzione questa estate a causa del decreto Lorenzin, che sancisce l’obbligatorietà delle vaccinazioni. Pena la non ammissione agli asili e alle scuole. Il decreto parla chiaro ed è già stato messo in atto. A Latisana, in provincia di Udine, ieri una bambina di due anni è stata rimandata a casa perché la mamma non ha presentato l’autocertificazione. Questo documento attesta dell’avvenuta richiesta all’Azienda sanitaria di un appuntamento per la profilassi obbligatoria.

Non è contro i vaccini, “questione di privacy”

La mamma sostiene che il problema non siano i vaccini, perché vuole vaccinare la figlia, “ma è una questione di privacy“. In fondo al documento è infatti scritto che “i dati forniti saranno trattati dal personale scolastico, docente e non docente“. La donna ha infatti espresso il suo disappunto su Facebook, affermando che la dichiarazione

non è assolutamente conforme ai fini della legge, che rifiuto quindi di firmare. Chiedo che i dati personali vengano trattati solo dal dirigente scolastico, come autorizzato dal Garante della Privacy.




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L’incoerenza

Peccato che in quello stesso post, in cui si lamenta del trattamento ottenuto, abbia pubblicato nome, cognome e foto della figlia. Ma l’invocata privacy? Dov’è andata a finire? Non è incoerente pubblicare dati personali e lasciarli visibili a tutti?

La mamma ha dimostrato incoerenza anche in altri modi. Al personale della scuola dell’infanzia “Rosa De Egregis Gaspari” ha detto di non essere contraria a vaccinare la figlia. Davvero strano, perché sul suo profilo Facebook compare in primo piano il logo “Se c’è possibilità di danno, pretendo libertà di scelta“: uno slogan del movimento “No vax.

Il personale della scuola ha tentato di scendere a compromessi con la mamma, proponendole la cancellazione delle righe da lei non accettate. Lei però ha rifiutato e ha chiesto l’intervento dei Carabinieri e della polizia locale. Come se coloro che rappresentano la legge potessero aiutarla a trovare una scappatoia dalla normativa. Gli agenti infatti non hanno fatto altro che verbalizzare l’accaduto e invitare la signora a riportarsi la figlia a casa. La scuola, a differenza sua e dei no vax, ha rispettato la legge.

Finché la signora non presenterà l’autocertificazione sua figlia, come ogni altro bambino d’Italia, non potrà essere ammesso in nessun asilo nido e scuola d’infanzia. Lei però non sembra arrendersi e ieri stesso ha cercato e trovato un legale che le offra assistenza. E questa mattina ha annunciato che tornerà a scuola tenendo la figlia per mano: “Io sono in regola, l’asilo me lo deve riconoscere“.

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