Il bando da 350 milioni di euro del Pon per la messa in sicurezza delle scuole e il conseguimento dell’agibilità statica , che riguarda anche la Sicilia, non basta per convincere i genitori degli alunni sull’effettiva sicurezza delle strutture.
Lo dimostra la lettera di un padre di Roccalumera, Giuseppe Lombardo, che ha espresso tutte le sue paure nella lettera inviata al ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, e che evidenzia quanto l’assenza di certificazioni riguardi l’intero comune e non solo le scuole. Infatti l’uomo precisa che: “tutte le scuole di Roccalumera non sono ancora dotate delle certificazioni previste che secondo la normativa vigente gli enti proprietari degli immobili (Provincia e comuni) sono obbligati invece ad avere, con particolare riferimento per gli edifici scolastici per la verifica di sicurezza sismica”.
“Dopo ripetute sollecitazioni – prosegue il genitore – fatte sia in consiglio sia come esposto alla Procura non è stata messa in campo nessuna azione concreta”.
Da qui la decisione estrema di non mandare le figlie a scuola finché “non verrà fatto quanto previsto dalle norme vigenti sulla sicurezza degli edifici scolastici”.
Non è tardata ad arrivare la risposta del ministero dell’Istruzione che svela come l’istituto scolastico, che frequentano le figlie di Lombardo, sia già in possesso dei certificati di agibilità/ abitabilità, di valutazione del rischio e di collaudo statico.
Inoltre il Miur tiene a precisare come siano già stati svincolati i fondi per l’adeguamento della scuola: “Con riferimento al Comune di Roccalumera, si rappresenta che lo stesso è destinatario di un finanziamento per la scuola materna di via Tor Sciglio per l’importo di € 546.000,00 con i mutui BEI. Inoltre, ha ricevuto finanziamenti per le indagini con riferimento alle scuole elementari Quasimodo e Allume”.
“A seguito di tali indagini – conclude il Miur- il Comune ha richiesto un finanziamento ulteriore per la messa in sicurezza pari ad € 360.000,00 per la scuola Quasimodo e pari a € 200.000,00 per la scuola “Allume”. Questi interventi potranno essere finanziati o nella prossima programmazione ovvero con il dPCM di prossima emanazione a valere sul Fondo per le infrastrutture strategiche di cui all’art. 1, comma 140, della legge di bilancio per il 2017”.
Nonostante l’effettivo stanziamento dei fondi, è necessario evidenziare come la regione siciliana necessiti di interventi strutturali per migliorare la sicurezza sismica degli edifici: secondo l’Ance, infatti,il 93% dei Comuni rientra nelle tre fasce di pericolo con oltre 1,8 mln di abitazioni interessate.
Dorotea Di Grazia