Domenica scorsa Romano Proietti di 43 anni è morto nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Teramo per un rarissimo caso di encefalite malarica, una complicazione della malaria. L’uomo, residente a Terni, era in vacanza a Pineto insieme ad alcuni amici e al figlio di 10 anni.
Venerdì, dopo una serata fuori, gli amici lo hanno portato in albergo privo di sensi, praticamente in coma. Capendo la gravità della situazione, hanno subito chiamato il 118 e Proietti è stato trasportato all’ospedale di Teramo.
L’ultimo viaggio in Africa
L’uomo lavorava come fabbro per una multinazionale e spesso si trovava in trasferta. L’ultimo viaggio, recentissimo, era stato in Africa, in Guinea Bissau.
Già da qualche giorno Proietti accusava malori e febbre, che però aveva sottovalutato e curato solo con antipiretici. La febbre è però continuata per giorni, anche quando era partito per Pineto, ma non ci aveva data molta importanza. Le sue condizioni di salute sono però drasticamente peggiorate nella notte tra venerdì e sabato.
Una volta ricoverato all’ospedale di Teramo, i medici hanno ordinato una serie di esami per capire l’entità della sua malattia. Dalla Tac e dalla risonanza magnetica non è emerso nulla. Venendo a conoscenza del lavoro del paziente e del suo ultimo viaggio in Africa, hanno subito fatto il test per la malaria. La sua carica batterica era altissima.
Le complicazioni dovute alla malaria
A Proietti, dopo essere stato ricoverato in rianimazione, sono state praticate le cure contro la parassitosi. Ma la malaria, ormai diffusasi troppo, ha provocato diverse complicazioni, dall’insufficienza renale a quella cardiaca. Infine ha portato a una encefalite malarica gravissima e per Proietti non c’è stato più nulla da fare: domenica è morto. Lunedì si sono celebrati i funerali a Stroncone, vicino a Terni, nel paese di origine dell’uomo.
Come avviene in tutti i casi di malattie rare, il decesso è stato comunicato al Servizio di igiene e sanità pubblica della Asl e al ministero della Salute per le statistiche del caso.
Chi è stato a contatto con il malato non necessita di nessuna profilassi. La malaria infatti si trasmette solo attraverso la puntura di zanzare infette appartenenti al genere Anopheles, che in Italia non sono presenti.
Camilla Gaggero