Cacciati tra tafferugli e lanci di pietre i rifugiati che si erano accampati in Piazza Indipendenza, Roma, dopo lo sgombero dell’edificio in cui avevano vissuto per 4 anni. Duro l’attacco dell’Unicef alle forze dell’ordine – “Violenze sotto gli occhi di bambini”.
Roma, città eterna, città storica e città santa. Roma città anche delle ingiustizie e delle due facce.
La faccia servile e ben disposta i giorni del funerale Casamonica. Spazi aerei concessi, strade chiuse e un servilismo tale che anche Paolo Villaggio con il suo Fantozzi avrebbe difficoltà a caricaturare.
L’altra faccia, quella prepotente e violenta, che ha messo in mostra, anche, oggi. Con i deboli, quelli che vivono in condizioni difficili. Con i rifugiati, quelli che scappano da situazioni spaventose e disumane.
Uno sgombero avvenuto senza preavviso, dopo 4 anni che l’immobile in via Curtatone era abitato da queste famiglie. 800 persone rifugiate provenienti in prevalenza dall’Eritrea e dall’Etiopia, tutti buttati in strada come fossero rifiuti. Alcuni di loro avevano anche ottenuto la cittadinanza italiana.
Come soluzione il comune di Roma ha offerto 60 posti letto per tre, quattro mesi in un centro accoglienza in zone molte distanti dall’edificio in cui avevano vissuto finora.
Una proposta che non può costituire una reale soluzione alternativa per individui che hanno bisogno di una sistemazione duratura, soprattutto in quanto si tratta di rifugiati politici di cui le autorità sono obbligate a prendersi cura”
E’ la testimonianza che i missionari Scalabriniani danno ricordando che si tratta di persone fuggite da torture, fame e guerre e che sono tutte in possesso di regolare permesso di soggiorno.
Siamo di fronte a persone che oltre ad aver subito vessazioni e torti in patria, si trovano maltratti anche in Italia.
Alcuni di loro, in seguito allo sgombero, si erano accampati in Piazza Indipendenza ma anche qui, stamane, sono stati nuovamente cacciati. Alcuni rifugiati, tra cui anche donne, all’arrivo delle forze dell’ordine, si sono inginocchiati con le braccia alzate rifiutandosi di spostarsi. Poi, in seguito al non desistere della polizia, lo scoppio di un’accesa e violenta protesta con lancio di pietre e bottiglie.
Una città ben disposta e generosa con i Casamonica, oggi sembrava, per mano delle forze dell’ordine, più irreprensibile e meno portata al dialogo. Zerbini con i potenti e potenti con i deboli?
Forte e perentoria arriva anche la denuncia dell’Unicef che accusa la polizia e critica il comune.
Questa mattina all`alba in piazza Indipendenza è avvenuto lo sgombero dei rifugiati che vivevano nel palazzo occupato di via Curtatone, sotto gli occhi terrorizzati dei bambini che erano stati lasciati al primo piano insieme alle loro famiglie dopo lo sgombero di sabato scorso”
Afferma Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. I bambini, dopo aver assistito agli scontri violenti in piazza, sono stati caricati sui pullman delle forze dell’ordine e portati in questura. Testimoni affermano che durante tutto il tragitto questi abbiano picchiato le mani sul vetro con gli occhi pieni di terrore. Insopportabile anche solo l’immagine di questi poveri pargoli che, scappati da una guerra, pensavano finalmente di aver trovato la pace.
In tutto questo, il comune, non è esente da colpe. Secondo il portavoce Unicef, infatti, non avrebbe saputo offrire una soluzione valida in seguito alla sgombero. I bambini vanno a scuola a Roma e sono integrati nella società, così come i genitori che lavorano. E’ impensabile trasferire gente già integrata in posti che renderebbero quanto meno difficile il proseguo delle loro attività.
Difficile non condividere il parere di Andrea Iacomini. Il comune avrebbe dovuto offrire soluzioni prima di effettuare lo sgombero e non successivamente. Sembra elementare giungere alla conclusione che è inammissibile prelevare e lasciare in strada senza una soluzione valida centinaia di rifugiati. Eppure, ancora una volta la giunta comunale romana si è fatta trovare impreparata.
Doveroso ricordare, a chi starà già apprezzando il lavoro svolto e offendendo gli stranieri che hanno opposto resistenza e che pretendono un tetto, che qui siamo in presenza di regolari rifugiati con permesso di soggiorno.
Ci auguriamo che alla fine, dopo tutto questo che era sicuramente evitabile, si riesca a trovare pacificamente una soluzione che soddisfi tutte le parti in causa.
Ancora una volta Roma non sa rispondere alle esigenze dei residenti, ancora una volta l’Italia ha perso un’occasione per mostrare la sua umanità.
Christian Gusmeroli