Troll Cakes: è questo il nome del nuovo eroe in città, pronto a lottare contro i cattivi del web.
Troll Cakes è una pasticceria e un’agenzia investigativa insieme, ideata da Kat Thak e situata a New York.
Cos’è una troll cake?
Una torta con su decorato un commento cattivo di un utente. Esatto: tra canditi e guarnizioni golose, le parole di un commento aggressivo, volgare e offensivo.
Sul loro sito, in tre semplici mosse, è spiegato in che modo tutto questo viene creato:
1. Prendiamo un commento su internet
2. Ne facciamo una torta
3. La mettiamo in una scatola e la spediamo ai troll che hanno detto il commento. La scatola include una copia del commento originale.
Tramite il profilo dell’utente l’agenzia risale a un indirizzo dell’individuo, che sia quello di casa o di lavoro, dopo questa mossa la successiva è la più semplice: preparare la torta e spedirla.
Troll Cakes si trova a New York, ma possono spedire in tutti gli Stati Uniti. Arrivano ordinazioni ogni giorno e hanno anche un profilo Instagram nel quale è possibile vedere le torte finora create.
Una dolce provocazione
Nell’era di internet il significato della parola “troll” si è allontanata di molto da quello che immaginavamo con Harry Potter.
Oggi il troll è un provocatore, colui che offende e parla a sproposito per il solo fine di stimolare una reazione estrema.
A loro volta, la troll cake è la risposta perfetta, in quanto risposta provocatoria all’offesa. Senza sembrare impegnativo, ricevere una troll cake ci ricorda un monito che impariamo fin da bambini, ma che in questa epoca di trincee cibernetiche abbiamo dimenticato:
Chi la fa, l’aspetti
Sì, saputelli: questo è un proverbio, ma è anche un monito. Abbiamo imparato, in passato, che ogni pensiero, ogni parola, ogni azione hanno una conseguenza; dunque richiedono enorme responsabilità.
È per questo che nella vita reale facciamo attenzione a quello che diciamo e al modo, altrimenti sappiamo benissimo in quanti conflitti, perlopiù inutili, cadremmo se solo non dessimo il giusto peso a quello che vogliamo esprimere.
Quello che stiamo dimenticando, a causa anche della vita liquida del web che rapisce e incapsula la nostra attenzione e la nostra empatia è che anche i social, anche internet è vita reale.
Non nel senso stretto – anzi chi crede che tutto su internet sia reale e incanala tutte le sue energie a costruirsi una vita on line ma non nel mondo ha altro tipo di problema, ma non è questo il caso -, bensì intendendo quella realtà composta dall’interagire umano.
Sono cambiati i mezzi, ma non le persone. Dunque offendere tramite uno schermo può essere tanto grave e pesante quanto offendere di presenza.
Avere in dono, all’improvviso, una torta con su impressa tutta la propria cattiveria insensata e gratuita sbrodolata su internet, è un gesto di presenza nel mondo.
Restiamo umani, sempre. Non dimentichiamo quello che significa mettersi nei panni degli altri; teniamo distanti e con una certa lucidità questi mezzi di comunicazione dei quali non possiamo fare più a meno.
Altrimenti, sono torte amare per tutti.
Gea Di Bella