Centocelle, rione storico della periferia romana, dove, le inquietudini sociali sono ormai all’ordine del giorno.
Un quartiere popolare dove si respira un’atmosfera densa di autenticità e di esistenze spesso difficili che, talvolta, emergono in tutta la loro rabbia.
Anche qui si racconta la storia di una città, Roma, che, nella sua apparente immobilità, in fondo si trasforma. Purtroppo, non sempre come vorremmo. Così, teatro di una triste vicenda, il quartiere conquista gli “onori” della cronaca con l’ennesimo episodio omofobo, questa volta nei confronti di una scuola di danza, i cui gestori, Andrea Pacifici e Simone Panella, sono divenuti famosi grazie alla partecipazione a Italia’s Got Talent.
I due proprietari della scuola, Vanity Dance Studio, hanno ritrovato il locale ricoperto di insulti e scritte omofobe ed è stato inevitabile lo sconforto di fronte alla scommessa, fatta un anno fa, quando decisero di iniziare la loro avventura.
“Dal primo giorno che abbiamo aperto – raccontano – purtroppo abbiamo avuto problemi con alcune persone, minacce, discussioni, inseguimenti, atti intimidatori, allagamenti. Tutto documentabile! Con tutte le forze abbiamo cercato di andare avanti cercando di creare un clima familiare all’interno della scuola! Non abbiamo ancora avuto il coraggio di denunciare l’accaduto, oggi troviamo il coraggio di parlare. Queste sono le immagini di quello che abbiamo trovato nella nostra scuola giorni fa!” (fonte: www.rainews.it)
L’episodio omofobo, la cui portata ha avuto un inevitabile impatto sulla comunità LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), è anche il sintomo, allarmante, della propagante ed incessante ignoranza, che, mortificando, con tale vicenda, l’espressione dell’arte attraverso la danza, si dichiara, in tutta la sua straordinaria gravità, come segnale di una società che sta regredendo.
Roma, purtroppo, sta assumendo, con il passo del tempo, un ruolo rappresentativo di una parte della società italiana, espressione di corruzione, politica scandalistica, malaffare, decadenza morale, e tutto quanto si possa immaginare di riprovevole nella gestione di una comunità.
Educazione, Arte, Cultura in generale, ma anche e soprattutto il buon esempio dato alle future generazioni, sono fattori prioritari per lo sviluppo di una società che vuole evolversi e stare al passo con i tempi.
L’ulteriore richiamo alle istituzioni è stato inevitabile. Infatti, la ex consigliera comunale e attivista del movimento LGBT, Imma Battaglia, rivolgendosi alla sindaca Raggi, ha evidenziato come “la rinuncia di un gruppo di giovani alla propria passione è la rinuncia di una società intera”.
Ma quanti richiami ormai? E quanti di essi sono rimasti lettera morta?
Turi Ambrogio