Una sorpresa nella sezione Orizzonti della mostra cinematografica di Venezia di quest’anno ci porterà a Napoli con un tocco futuristico, riprendendo il nucleo narrativo della favola della Gatta Cenerentola.
Non lasciamoci ingannare dalla Disney, che di fiabe ne ha censurate tantissime: l’autore originario, Giambattista Basile, che scrisse la fiaba già figlia di una lunga tradizione letteraria in napoletano nel 1634, permeava la sua protagonista di una forza eversiva tale da farsi assassina della prima matrigna.
La ragazza, di nome Zezolla, che con questo gesto voleva favorire la sua maestra di ricamo, si ritrova a far da serva alla nuova padrona di casa che le dà il così celebre nomignolo. Grazie però ad una fata spuntata per magia da un dattero incantato della Sardegna portato dal padre, lei riesce ad andare alla festa del re.
Il finale, che conclude una storia più frizzante della posteriore versione di Perrault, è quello conosciuto da tutti noi.
Ebbene, quest’anno Cenerentola tornerà a Napoli con molte variazioni, un tocco modernista ed un pizzico di Solaris in versione animata per il grande schermo.
Gatta Cenerentola è il nuovo film di Ivan Cappiello, Dario Sansone, Marino Guarnieri e Alessandro Rak, aiutati nella sceneggiatura da Italo Scialdone e Marianna Garofalo.
L’ispirazione per la base del film rimane Basile ma completamente rivoltato e trasformato: il film poggia su atmosfere dark che ci portano in una Napoli decadente e apocalittica, come certe città ritratte da noir tecnologicamente avanzati e con un’atmosfera densa e buia da thriller mediterraneo.
La nostra protagonista, da assassina basileana si trasforma in giustiziera alla ricerca di riscatto e di vendetta: è figlia di uno scienziato ed architetto geniale (di nome Basile, per omaggio allo scrittore) vittima di un attentato, autore di una nave, la Megaride, che è attraccata sul golfo di Napoli da più di quindici anni.
L’opera del padre non è una semplice imbarcazione: è una creatura viva con una sua memoria capace di generare ologrammi nati con gli stimoli del sistema e di chi la abita.
Con lui muore il sogno di una rinascita del porto e della città, che sembra anche più lontano quando la matrigna, doppiata da Maria Pia Calzone, donna Imma di Gomorra, prende controllo della nave e getta Cenerentola nell’abbrutimento a favore delle sue sei figlie.
Sulla terraferma, intanto, un boss senza scrupoli vuole far diventare la città morente capitale del riciclaggio. Ma la riscossa della protagonista è vicina, aiutata dalla “creatura” del padre e da Primo, ex guardia del corpo dello scienziato che giura di salvarla dalla matrigna e che parla con la voce di Alessandro Gassman.
Tra i doppiatori, figurano pure Massimiliano Gallo (il trafficante detto ‘O re e amante della matrigna), Ciro Priello, Mariano Rigillo (il padre della protagonista) e Renato Carpentieri. Alla colonna sonora vedremo i Guappecartò, Francesco Di Bella, I Virtuosi di San Martino, Enzo Gragnaniello, i Foja, Antonio Fresa e Luigi Scialdone.
Il film, fatto con sistema 3D e con pittura attenta dei fotogrammi per via digitale, già si mostra avvincente dalle prime immagini, sarà uno dei fiori all’occhiello italiani nella kermesse veneziana e certo punta a risultati altissimi già raggiunti dai suoi autori con L’arte della felicità che agli EFA aveva vinto il premio come Miglior Film di Animazione nel 2014.
Per la data di uscita dovremo aspettare la fine dell’anno e attendere le notizie di Venezia. Nel frattempo, non facciamo mancare al film il tifo nella sezione Orizzonti.
Antonio Canzoniere