Un gruppo di ingegneri dell’Università di Stanford ha dato notizia con un articolo su ScienceDirect di aver sviluppato un prototipo di finestra dinamica che promette di superare i molti limiti che rendono le finestre intelligenti già sul mercato più una costosa curiosità che una tecnologia in grado di diffondersi commercialmente.
Che si intende per finestra intelligente (o più propriamente dinamica) e come funziona
Si tratta di finestre che possiamo far scurire a piacere e poi far tornare trasparenti, una tecnologia che in futuro potrebbe far risparmiare parecchio in termini di riscaldamento e raffreddamento degli ambienti e rendere obsolete le imposte. Il funzionamento utilizza l’energia elettrica per far cambiare colore all’ossido di tungsteno con cui sono realizzate. Attualmente sono utilizzate per esempio nei finestrini degli aerei di linea, ma hanno un sacco di limiti.
I limiti delle finestre dinamiche attuali
Le attuali finestre intelligenti sono costose per via dei materiali usati, non sono perfettamente trasparenti ma hanno una tinta blu, ci mettono un sacco di tempo per oscurarsi (anche 20 minuti) e perdono di efficienza nel tempo, cioè si opacizzano sempre meno.
Il prototipo inventato a Stanford
Gli ingegneri di Stanford hanno dichiarato che non sono partiti da quel che già c’è cercando di migliorarlo, hanno scelto proprio un altro approccio tecnologico, un vetro che conduce elettricità a cui è stato applicata una sottile pellicola di un elemento chimico chiamato indio modificata con nanoparticelle di platino e su di essa una soluzione che contiene rame e un altro metallo. Anche in questo caso ovviamente il funzionamento è innescato da una corrente elettrica.
Il prototipo è perfettamente trasparente, non perde di efficienza nel tempo e si oscura in meno di un minuto come mostrato nel video qui sotto
Vuol dire che è pronto per la produzione in scala? No ci sono ancora diverse cosette da mettere a punto, tra le altre. il prototipo attuale è 25cm2, un po’ poco per una finestra, ma i ricercatori dicono di avere già in mente come superare il problema. Inoltre hanno idee su come modificare gli elettrodi in modo di abbassare il costo di produzione, pensano di poter arrivare addirittura al 50% di quelle sul mercato.
A quel punto la loro scommessa è che vedremo le finestre intelligenti dappertutto, dalle automobili alle nostre case.
Fonte immagine: news.stanford.edu
Roberto Todini