Un altro giallo che arriva dal nord. Ma questa volta pieno di umorismo e con protagonisti atipici. Un gruppetto di arzilli vecchietti, convinti d’aver assassinato un uomo con una pallina da golf. L’opera di Olséni e Hansen, uniti nella scrittura ma non nella vita, s’intitola “La pallina assassina“, edito da Bompiani.
I due si sono conosciuti giocando a tennis nella cittadina svedese di Falsterbo, dove è ambientata la storia. E hanno deciso di scrivere assieme. Unendo l’amore per i gialli investigativi di Christina Olséni e lo stile umoristico di Micke Hansen. Il risultato è una storia alla quale diventa difficile non affezionarsi.
La trama
E’ una splendida giornata di giugno. La vecchiaia di quattro amici scorre serena sul campo da golf. Egon, 82 anni e in piena forma, è un appassionato di abiti sartoriali. Il suo coetaneo Ragnar, miglior amico dai tempi della scuola, è un accanito fumatore, sordo come una campana, e non si separa mai dal suo berretto. Elisabeth, 78 anni, vicina di casa di Egon, è una donna elegante, che indossa abiti parigini e ama il rosso ciliegia. Sua sorella Marta, è una vedova di 80 anni, dalle fattezze minute ma vispa e piena di vita come una ragazzina.
La compagnia si sta divertendo sul green, quando scopre il corpo senza vita del proprietario del campo. Sulla tempia ha un grosso livido. Pensano subito ad una pallina da golf e si convincono d’essere i responsabili del decesso. Friederik, nipote di Egon, che nonostante i suoi 47 anni va in giro con i jeans strappati e la maglietta degli Iron Maiden, suggerisce ai quattro di non toccare nulla e di andar via. Invece il gruppetto, preso dallo spavento, decide di spostare il corpo Sven Silfverstolpe, cercando di inscenare un suicidio.
Idea sciagurata. La scintilla che darà inizio ad una serie di pasticci divertenti. I quattro vecchietti, con le loro manie e la loro goffaggine, combineranno un guaio dopo l’altro. La loro situazione si complicherà talmente tanto che alla fine dimostrare la propria innocenza si rivelerà una vera e propria impresa.
I temi
Il libro della coppia Olséni e Hansen fonde in maniera sapiente commedia e brivido, regalando al lettore un titolo perfetto da leggere durante le vacanze. Titolo che si aggiunge alla lista interminabile di gialli partoriti nell’ultimo ventennio dalla scuola scandinava. Soprattutto quella svedese, a cui appartengono i due autori. Meno sanguinolenta e più cerebrale della scuola americana, come conferma “La pillola assassina”, la scuola svedese è spesso impegnata nel giallo sociale. L’obiettivo è scandagliare le tendenze e le inquietudini di un paese civilissimo e all’avanguardia come la Svezia.
Lo fanno anche Olséni e Hansen. La storia è brillante, divertente, non senza la giusta dose di mistero. E ruota attorno a quattro vecchietti pieni d’iniziativa ma combina guai. Ben caratterizzati dagli autori, con le loro ansie e le loro ossessioni, scopriranno che il defunto signor Sven non era uno stinco di santo. Eventualità che serve ai due scrittori per introdurre un personaggio scorretto rispetto all’aurea di perfezione che ammanta il popolo svedese.
Perché il proprietario del campo dal golf era odiato da molti. Dalla sua giovane amante Madeleine, abbandonata dopo la nascita del figlio, non prima di averle svuotato il conto. Odiato dalla moglie Sophia, anche lei giovane, in attesa di un figlio fatto con qualcun altro. Odiato dagli investitori di un suo progetto andato male. Insomma, le apparenze ingannano, le persone ingannano, e vengono ingannate. Anche in Svezia, sembrano dirci Olséni e Hansen. Paese modello per tutti gli altri, dove ogni cosa sembra funzionare alla perfezione.
Michele Lamonaca