“Del dirsi addio“, il nuovo libro scritto da Marcello Fois, è un noir ambientato a Bolzano. Il romanzo racconta il caso del piccolo Michele, un bambino di 11 anni improvvisamente scomparso dall’auto dei genitori in seguito a una sosta a bordo strada. Michele è un bambino dotato di capacità di apprendimento straordinarie ma con seri problemi di relazione. Sua madre sembra aver accettato la sua particolare condizione mentre il padre mal sopporta l’ostentazione della sua erudizione accompagnata dall’abitudine di intromettersi nelle discussioni altrui.
La sparizione del bambino, affetto da Sindrome di Asperger, involontariamente è detonatore di situazioni in procinto di esplodere ormai da troppo tempo.
Erano stati convocati da un’insegnante che li aveva invitati a considerare l’ipotesi di mandare Michele in un istituto specializzato per bambini «superdotati». Aveva detto proprio così, poi, vedendo che a Nicola era scappato un sorrisetto, aveva aggiungo «intellettualmente, intellettualmente superdotati».
A occuparsi del caso è il commissario Sergio Striggio, un uomo serio e dedito al lavoro. Lui convive ormai da otto anni col compagno Leo ma non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi omosessuale con il resto dei propri cari, tra cui il padre Pietro. Con lui vive un rapporto burrascoso che degenera in seguito alla scoperta della sua precaria condizione di salute.
Marcello Fois, nato a Nuoro il 20 gennaio 1960, è uno scrittore, commediografo e sceneggiatore italiano. Nel 1986 si laurea in italianistica presso l’Università di Bologna. Nel 1989 scrive il suo primo romanzo, “Ferro Recente“, il quale viene pubblicato nel 1992 in una collana di giovani autori italiani. In seguito vince il Premio Italo Calvino con il libro “Picta“. A questi sono seguiti numerosi altri libri (e altri premi), tra cui “Nulla” (Il Maestrale, 1997, Premio Dessì), Sempre caro (Il Maestrale – Frassinelli 1998 Premio Scerbanenco-Noir e Premio Zerilli-Marimò). Nel 2012 è tra i finalisti del Premio Campiello con il libro “Nel tempo di mezzo“. Nel 2016 vince il premio Asti d’Appello con il libro “Luce perfetta”. Tanti gli interessi in ambito artistico che lo hanno reso un autore affermato e completo. Nel gennaio 2017 pubblica dunque “Del dirsi addio”, edito da Einaudi.
Due situazioni diverse accomunate dal difficile rapporto tra padre e figlio. Anche Sergio Striggio è dotato di grandi doti mnemoniche delle quali Pietro è affascinato. Tra di loro non vi è però alcuna dimostrazione di affetto o, perlomeno, non è manifestato in maniera aperta e libera. I due si preoccupano l’uno dell’altro mantenendo sempre un certo distacco derivante, in parte, dall’inconfessabile segreto di Sergio.
Ma Pietro Striggio non era di quelli che si lasciavano demolire da una risposta ben data, anzi, l’arguzia del figlio lui l’ascriveva senza dubbio a sé. – Sempre a menarla con la Storia! Ma lo sai che il tuo insegnante, quando eri alle medie, pensando di farti, e farci, un complimento, affermava che ogni volte che t’interrogava era come se volessi fartela tu la Storia. Una Storia tutta tua.
Le indagini svolte dal commissario Striggio fanno da sfondo ai drammi interiori vissuti dai vari personaggi. Da una parte Sergio dovrà necessariamente affrontare il giudizio rispetto al proprio modo di essere. Dall’altra l’incognita sulla possibile “riconciliazione” tra il piccolo Michele e i suoi genitori. Un viaggio introspettivo alla scoperta dei motivi che ci separano dalle altre persone. Un modo per conoscere meglio non soltanto la vita dei personaggi ma alcuni lati peculiari dell’umanità: la volontà di sentirsi appagati contrapposto alla necessità di compiacere gli altri. Un romanzo da leggere più volte per capire meglio i collegamenti tra i diversi “mondi” fatti di incertezze, paure per sentimenti non sempre di facile lettura o non pienamente corrisposti.
La scrittura di Fois è chiara e decisa. Un noir che mantiene sempre viva l’attenzione del lettore. La storia procede in un clima teso, a tratti smorzato dal continuo flusso di pensieri dei vari personaggi. Come un filo sottile, il caso della scomparsa di Michele si adagia su un fitto e complesso intreccio di relazioni interpersonali.
Non resta che consigliare vivamente la lettura di questo sorprendente romanzo. “Del dirsi addio”, edito da Einaudi, è un piccolo capolavoro letterario in grado di smuovere la coscienza e regalare tanti spunti di riflessione.
«Io ti conosco, Michele Ludovisi», pensò Striggio a fior di labbra. Aveva imparato a capire in silenzio, come una piccola Cassandra cosciente dello scandalo del proprio elaboratore. E niente, niente ora gli partve più simile a quel silenzio della stanza dove si trovava.
Giuseppe Bua
Trama molto interessante, un libro da leggere sicuramente. Ottimo articolo che invoglia e incuriosisce alla lettura.
Trama molto interessante, da leggere sicuramente. Ottimo articolo che invoglia alla lettura
Trama accattivante! Non conosco il libro ma pare molto interessante, dall’articolo emerge lo stile di Fois.