Ieri è stato pubblicato su Science advances uno studio condotto da un team di astronomi utilizzando dati provenienti da ALMA un radiotelescopio (un array di antenne in realtà) con sede in un altopiano desertico a 5000 metri di altitudine nel Cile del nord, lo studio conferma quello che si sospettava già dalle osservazioni della sonda Cassini, l’atmosfera di Titano contiene cianuro di vinile.
Titano e la sua atmosfera
Titano è per grandezza e massa il secondo satellite naturale di tutto il sistema solare (dopo Ganimede), ma è sotto certi aspetti il più interessante, ad esempio è l’unico con una densa atmosfera.
Questa atmosfera è composta per la quasi totalità da azoto a cui si aggiungono modiche quantità di elementi basati sul carbonio come metano ed etano. Queste pozze di idrocarburi sono importanti ora che Alma ha confermato la presenza di cianuro di vinile individuandolo a un’altezza di 200km dalla superficie, perché questa atmosfera è molto simile a quella che si pensa fosse quella della Terra primordiale e potrebbe fornire alle suddette molecole l’ambiente giusto per legarsi e formare delle membrane molto simili a quelle basate sui lipidi degli organismi viventi presenti sulla Terra.
Significato della scoperta
Vuol dire che pensiamo che Titano sia una proto-Terra e che anche qui emergerà la vita? No! Con una temperatura di 95 gradi Kelvin (-178.15 Celsius) non ha acqua allo stato liquido e addirittura piove metano liquido che va ad alimentare i fiumi e laghi sulla superficie. Inoltre ci sono altre condizioni che rendono Titano molto diverso dalla Terra primitiva, ad esempio il nostro pianeta era attivissimo geologicamente, con numerosi vulcani e colpito spesso da meteoriti. La superficie di Titano invece è tranquillissima, non mostra attività geologica ed ovviamente non è nemmeno probabile venga colpito da meteoriti, sia perchè ora il sistema solare è più pulito, sia perché orbitando attorno al gigante Saturno un asteroide vagante che passi nelle vicinanze è molto più probabile sia catturato dalla gravità di questo.
Allora cosa c’è di interessante in questa conferma?
Per chi ricerca la vita nello spazio e le origini della vita stessa molto, si delinea una immagine dell’atmosfera di Saturno come una fabbrica chimica che grazie all’energia proveniente dalla luce dal sole e dalle particelle che si muovono ad alta velocità attorno a Saturno converte molecole organiche semplici in elementi chimici più complessi. Se questo è vero si rafforza la tesi che nelle giuste circostanze, simili a quelle della Terra primordiale, le molecole complesse emergano spontaneamente.
Se ci pensate ha delle conseguenze persino filosofiche, non esclude la necessità (o meno) di Dio, la scienza ci dice il come ma non i perché ultimi per chi ne sente il bisogno, ma potrebbe rispondere a quei creazionisti che non amano la teoria del brodo primordiale e non si accontentano di Dio come motore invisibile.
L’obiezione era sempre stata come diavolo è iniziata spontaneamente la catena dagli elementi semplici a quelli più complessi? Sembrerebbe invece che in certe condizioni l’emergere di molecole complesse sia una necessità naturale scritta nelle leggi che governano l’universo. Quindi anche se questo universo l’avesse progettato qualcuno l’avrebbe progettato con una differenza niente affatto netta tra vita e non vita, direi che i teologi avranno molto su cui riflettere.
Roberto Todini